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Lisa Levenstein, donne leader non per forza femministe

Parla la scrittrice citata da Meloni e Schlein

Redazione Ansa

(di Carmela Giudice) (ANSA) - ROMA, 08 MAR - "E' interessante vedere quello che sta succedendo in Italia e come è stato evocato il titolo del mio libro", commenta Lisa Levenstein all'ANSA che le ha chiesto un commento sul fatto che oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parafrasato il titolo del suo libro "They Didn't See Us Coming", dopo che già Elly Schein lo aveva citato nella notte della sua vittoria alle primarie del Pd. Per la premier l'occasione è stata la presentazione del nuovo allestimento della "Sala delle donne" alla Camera, dove è stata aggiunta la sua foto. Per la prima volta nella storia della politica italiana ci sono due donne a guidare i due maggiori partiti di governo e opposizione, ma la femminista statunitense è molto cauta.
    "La mia comprensione della storia del femminismo e della politica negli Stati Uniti e oltre, si pensi a Margaret Thatcher, per un altro esempio europeo, suggerisce che avere una donna in un ruolo di primo piano non significa necessariamente che ci sarà un cambiamento politico ed economico positivo per la maggioranza delle donne. C'è una lunga storia di donne conservatrici, che hanno guadagnato il potere grazie anche agli sforzi delle femministe per aprire il sistema politico ed economico alle donne ma che rifiutano la maggior parte delle posizioni femministe e istituiscono politiche di destra che sono dannose per le donne. Il solo fatto di avere una donna al potere non è necessariamente una vittoria per le donne. Se le donne conservatrici sostengono politiche che danneggeranno attivamente altre donne e i loro figli (cosa che fa la maggior parte dei politici di destra), allora non è una vittoria per il femminismo averle in carica".
    La situazione è più complessa. "Certo, è positivo per la società vedere che le donne possono essere altrettanto capaci degli uomini nei principali partiti politici, ma i vantaggi di quel messaggio sono superati dagli aspetti negativi quando quelle politiche attuano pratiche antifemministe che provocano danni reali alle donne e alle famiglie".
    Levenstein è direttrice del programma di studi sulle donne, il genere e la sessualità e professore associato di storia all'UNC Greensboro (Carolina del Nord). Nel volume traccia le origini del percorso con cui si sta costruendo una forte coalizione al livello internazionale, incentrata sulla crescente influenza di donne omosessuali, di colore e attiviste del sud del mondo. Il suo lavoro ha gettato le basi per il forte attivismo femminista visto negli ultimi movimenti, comprese le campagne Women's March e #MeToo del 2017. "They Didn't See Us Coming", il titolo originale del libro, mostra come le donne ai margini della società abbiano costruito un movimento all'alba dell'era digitale. (ANSA).
   

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