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Unar, restano le discriminazioni su luogo di lavoro

Per background etnico, religione, orientamento sessuale

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 GIU - "Stando alle segnalazioni che ci arrivano, nel 2022 e nei primi mesi del 2023 le discriminazioni che si mantengono maggioritarie sono quelle per background etnico, oltre il 45%. Seguono quelle per religione o convinzioni personali, con un ruolo preminente dell'antisemitismo, poi l'orientamento sessuale e l'identità di genere, la disabilità e l'età. Se ci concentriamo sul lavoro, il background etnico resta preminente, ma in seconda e terza posizione troviamo disabilità ed età. Quest'ultimo tipo di discriminazione in ambito lavorativo avviene più spesso e in maniera inconsapevole. Per questo motivo questo ufficio insieme ad associazioni di settore, datoriali e sindacali piano sta lavorando a un'azione nazionale antidiscriminazione con un asse specifico sul lavoro che va a impattare sugli elementi delle discriminazioni che ci vengono segnalate". Lo afferma il coordinatore Unar, Mattia Peradotto, intervistato nel corso dell'evento "La diversità che fa crescere", organizzato dall'ANSA e dedicato ai temi dell'Agenda 2030. "Ci sono diverse azioni in essere, una riguarda l'inclusione lavorativa delle comunità rom e sinti, insieme a Invitalia, che consta di piani e programmi formativi, tirocini on the job con aziende disponibili e possibilità di usufruire di bonus assunzionali. Altre attività riguardano le persone Lgbt e l'ambito disabilità, soprattutto per quanto riguarda le discriminazioni nella pubblica amministrazione di disabili psichici". (ANSA).
   

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