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Uil, tre gap pesano sul lavoro delle donne

Occupazionale, retributivo e pensionistico

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Sulle donne nel lavoro pesano ancora un gap occupazionale, uno retributivo e uno pensionistico. Lo afferma uno studio curato dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil, diretto dalla segretaria confederale Ivana Veronese, che rileva come "le donne vogliono poter lavorare, vogliono un lavoro che sia dignitoso, equo, sicuro e che valorizzi le proprie competenze e capacità" e che quindi "come Uil, continueremo a fare la nostra parte, dentro e fuori i luoghi di lavoro, perché le donne possano essere chi desiderano, senza dover rinunciare a parti importanti di sé".
    Lo studio indica che a febbraio 2024 il gap occupazionale delle donne è del -18,1% mentre nel 2023 le donne inattive per motivi familiari, che non lavoravano per esigenze di cura della famiglia e figli, erano il 95,6% del totale inattivi.
    Sul fronte retributivo, secondo lo studio relativo a dipendenti nel settore privato elaborato su fonte Inps escludendo i settori agricolo e domestico, nel 2022 a fronte di 9.718.242 uomini con una retribuzione procapite media annua di 26.227 euro le dipendenti donne erano 7.260.183 con una retribuzione media di 18.305 euro per un gap femminile del -30,2%, che via via aumenta al crescere della fascia di età (da -24,0% per dipendenti fino a 29 anni a -33,6% per gli over 60).
    Nel settore pubblico, il gap retributivo per le donne è in totale del 16,6% che sale intorno a -19% nel Servizio sanitario e nelle università ed enti di ricerca.
    La differenza nel settore pensionistico vede le donne penalizzate per -36% con l'importo medio annuo pro capite della pensione di 17.579 euro per gli uomini e 11.333 euro per le donne riferito al 2022. (ANSA).
   

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