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Cane bruciato, ex proprietario non potrà più avere animali

Comune di Palermo, divieto di detenzione per chi ha ucciso Aron

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Il proprietario del cane bruciato a Palermo non potrà più avere animali: l'assessore al benessere animale della regione siciliana, Fabrizio Ferrandelli ha proposto l'interdizione dalla detenione di animali per l'uomo che ha dato alle fiamme il giovane pitbull Aron. Con l'intervento del sindaco Roberto Lagalla e la collaborazione dei volontari è stata emanata l'ordinanza 96 del 12 giugno 2024.
    Lo comunica una nota.
    L'ordinanza vieta all'ex proprietario nonché ad eventuali conviventi, di possedere, acquisire in proprietà e/o detenere animali di qualunque genere e specie a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, su tutto il territorio comunale.
    "Dove la legge non ha trovato applicazione per via dei riscontrati disturbi psichiatrici del soggetto, - dice Ferrandelli - è l'amministrazione comunale che prova ad intervenire con un'ordinanza specifica, accogliendo i suggerimenti delle associazioni animaliste manifestati durante le riunioni dei tavoli tecnici di coordinamento avviati per condividere le azioni per il benessere animale in città".
    La storia di Aron, il pittbul arso vivo in centro città a Palermo dal suo proprietario nel mese di gennaio aveva scosso l' Italia intera. L'animale era deceduto dopo tre giorni dall'evento a causa della gravità delle ustioni. L'animale aveva riportato ustioni su oltre l'80% del corpo e gravi danni agli organi interni. La Procura aveva chiesto l'archiviazione per l'uomo che aveva ucciso l'animale, considerato incapace di intendere e volere. In tutta Italia si sono tenute manifestazioni per la fine di Aron e per chiedere alle istituzioni leggi a maggior difesa degli animali.
    Le associazioni animaliste tra cui Lav, che aveva sostenuto tutte le spese di ricovero del cane, hanno effettuato opposizione tramite i loro uffici legali e in in incontro con il neo insediato assessore al benessere Animale Fabrizio Ferrandelli. (ANSA).
   

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