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Tabarelli, 'impatto ancora limitato di Israele sull'energia'

'In caso di un conflitto lungo e allargato, rialzi senza fine'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 OTT - La guerra in Israele al momento non ha un impatto eccessivo sul mercato dell'energia, ma potrebbe essere "una scusa" per le compagnie petrolifere per arrestare i cali nei prezzi della benzina alla pompa. Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, spiega all'ANSA che al momento i prezzi del petrolio sono in rialzo di soli 3 dollari al barile, dopo essere calati di 10 dollari nell'ultima settimana.
    Se però la guerra fosse lunga e allargata al golfo Persico "non c'è fine al possibile rialzo" dei prezzi dell'energia, secondo Tabarelli. Le ipotesi estreme di 150 dollari al barile di greggio e di 2,5 euro al litro di benzina sarebbero, in questo caso, possibilità "ancora molto improbabili ma non impossibili".
    A breve termine, nei prossimi giorni, era previsto un'ulteriore discesa del prezzo della benzina alla pompa almeno di 3-4 centesimi al litro, "vediamo domani se continuerà", dice il professore dell'Università Alma Mater di Bologna, che immagina che le compagnie potrebbero arrestare i cali, anche per evitare un successivo rimbalzo verso l'alto.
    La situazione al momento viene definita dal presidente di Ne "relatavamente tranquilla", pur restando "difficile". Un elemento di "allarme" in particolare è la vicinanza ad Hamas dell'Algeria che è il nostro primo fornitore di gas, per quasi il 40% dei nostri consumi, dopo che gli abbiamo chiesto aiuto per affrancarci dalla dipendenza dalla Russia. "Questo la dice lunga su come siamo incastrati", osserva Tabarelli secondo cui è un "delitto economico" non rilanciare la produzione nazionale di petrolio e gas.
    "L'instabilità e le debolezze di questi Paesi - è il paradosso sottolineato il presidente di Ne - sono anche dovute al fatto che esportano tanto gas e petrolio che noi paghiamo caro e incassano soldi che poi vanno a rafforzare le loro autocrazie e magari anche a finanziare forze politiche che poi hanno esplosioni di violenza in un'area da cui dipendiamo molto". (ANSA).
   

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