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Anie, rinnovabili danneggiate da Dl Energia e manovra

Contributi a Regioni e tassazione dei diritti di superficie

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 DIC - "Le fonti rinnovabili producono oggi l'energia elettrica a minor costo rispetto alle fonti fossili", ma "tali costi aumenteranno ulteriormente a causa di due misure legislative recentemente introdotte", nel Decreto legge Energia e nella Legge di Bilancio, "che renderanno le tariffe incentivanti del Decreto ministeriale Fer 2019 non più congrue per la sostenibilità degli investimenti". Lo scrive Anie Rinnovabili, l'associazione delle imprese delle fonti pulite, aderente a Confindustria, nel bollettino mensile del suo Osservatorio Fer (Fonti di energia rinnovabili).
    La prima misura contestata Da Anie Rinnovabili, contenuta nel Decreto legge Energia, riguarda il contributo di 10 euro al kilowattora che tutti gli impianti a fonte rinnovabile diversi da geotermico ed idroelettrico di nuova realizzazione con una potenza superiore a 20 kilowatt, dovranno versare al Gse (la società pubblica per la promozione delle rinnovabili) nei primi tre anni dall'entrata in esercizio, per alimentare un fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale, allo scopo di incentivare le Regioni e le Province autonome ad ospitare impianti a fonti rinnovabili.
    La seconda misura criticata è contenuta nella legge di bilancio. Questa introduce la tassazione dei diritti di superfice per i proprietari delle aree dove sorgono gli impianti. Questi, vedendosi ridurre i ricavi, finiranno per aumentare i canoni ai gestori delle centrali, che a loro volta vedranno ridursi i loro margini e dovranno alzare le tariffe.
    In aggiunta, conclude Anie Rinnovabili, per l'idroelettrico sono previsti per il biennio 2024-2025 ulteriori incrementi dei costi, a causa dell'incremento del 13% dei canoni di concessione. (ANSA).
   

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