(ANSA) - ROMA, 22 MAR - L'Italia è il Paese europeo con il
più alto livello di stress idrico: consuma in media il 30% della
risorsa disponibile (un valore sopra il 20% è considerato indice
di stress idrico elevato). Ma questo valore già oggi in alcune
aree d'Italia durante il periodo estivo può arrivare a
raggiungere anche l'80%.
L'Italia gode storicamente di una buona disponibilità di
acque: è ancora terza in Europa per disponibilità della risorsa
idrica (dietro solo a Francia e Svezia), con circa 130 miliardi
di m3 disponibili ogni anno. Tuttavia, questo valore si è
ridotto del 20% negli ultimi decenni: se non arresteremo il
riscaldamento globale, la causa principale della riduzione di
acqua, la disponibilità potrebbe arrivare a ridursi in breve
tempo del 40%, con punte del 90% in alcune aree del Meridione.
Nel nostro paese manteniamo i livelli record di prelievo di
acqua in Europa: con quasi 40 miliardi di m3 all'anno l'Italia è
prima e preleva più del 30% della disponibilità idrica annua.
L'acqua prelevata in Italia viene destinata per il 41%
all'agricoltura, il 24% ad usi civili, il 20% all'industria e il
15% alla produzione di energia elettrica. Siamo il secondo paese
europeo per prelievi destinati all'agricoltura (dopo la Spagna)
ma non sono state attivate procedure avanzate di
contabilizzazione degli usi agricoli e non stiamo migliorando la
nostra performance.
L'Italia vanta anche il triste record europeo di acqua
prelevata per usi civili: con 9 miliardi di m2 ogni anno (e +70%
rispetto al 2000). Ciò è dovuto sicuramente all'alto livello di
perdite della rete idrica nazionale (che sono in continua
crescita e hanno superato il 40%), ma anche ad una scarsa
abitudine alla riduzione degli sprechi: un italiano consuma 220
litri di acqua, il doppio dell'acqua consumata da un cittadino
medio europeo. L'Italia è anche il primo paese europeo per
utilizzo di acqua in industria: 4 volte più della Germania e 8
volte più della Francia. (ANSA).
Italy for Climate, in Italia maggior stress idrico d'Europa
Consumiamo 30% della risorsa disponibile, soglia d'allarme a 20%