(ANSA) - ROMA, 04 FEB - Gli amministratori delegati delle
principali aziende che operano nell'industria della produzione
di carburanti per la mobilità in Europa hanno inviato una
lettera ai vertici europei per chiedere "il riconoscimento della
raffinazione come settore essenziale e strategico ai fini del
successo della transizione e quindi richiedendone l'inclusione
nel 'Clean Industrial Deal'".
Lo rende noto l'Unem in un comunicato ricordando che il
prossimo 26 febbraio la Commissione europea presenterà il "Clean
Industrial Deal" che intende "promuovere un piano pluriennale
per dare impulso alle tradizionali industrie ad alta intensità
energetica della Ue (per esempio acciaio, alluminio e cemento) e
ai settori emergenti delle tecnologie pulite, ma escludendo la
produzione dei carburanti per la mobilità che rimane un settore
cruciale per la transizione energetica, per la sicurezza degli
approvvigionamenti ed è tra i più esposti
alla concorrenza extra-europea".
Nella lettera, riferisce l'Unem, si legge che l'Europa "non
può permettersi di perdere gli investimenti necessari per la
transizione e un Clean Industrial Deal che ignori l'importanza
strategica dell'industria manifatturiera dei carburanti può
avere conseguenze impreviste, tra cui la perdita di
competitività di intere catene di valore industriale legate alla
fornitura di carburanti e prodotti (come chimica e
petrolchimica, automotive, aeronautica, navale e militare), la
sicurezza dell'approvvigionamento energetico, la perdita di
migliaia di posti di lavoro, nonché il mancato raggiungimento
degli obiettivi europei in materia di clima e economia
circolare". (ANSA).
Aziende di carburanti all'Ue, raffinazione è strategica
Lettera per l'inclusione nel Clean industrial deal