(ANSA) - ROMA, 07 APR - Dall'inizio del conflitto in corso in
Ucraina, secondo Greenpeace "le compagnie petrolifere hanno
guadagnato almeno 3 miliardi di euro di extra-profitti dalla
vendita di diesel e benzina in Europa", e solo in marzo,
l'industria petrolifera ha incassato una media di 107 milioni di
euro di entrate extra al giorno (94 dalla vendita di diesel e 13
da quella di benzina); in Italia le entrate extra delle
compagnie petrolifere a marzo sono state in media di 387,5
milioni di euro, pari a 12,5 milioni al giorno (10,4 dalla
vendita di diesel e 2,1 da quella di benzina)".
Lo dimostra, spiega la ong, la nuova analisi commissionata da
Greenpeace Central and Eastern Europe.
"È inaccettabile - dichiara Federico Spadini, campagna
trasporti di Greenpeace Italia - che mentre milioni di persone
in Europa lottano contro l'aumento delle spese per carburante ed
energia senza precedenti, le compagnie petrolifere stiano
facendo salire i prezzi per trarre profitti record dalla guerra
e dalla crisi energetica che loro stesse hanno contribuito ad
alimentare". L'Unione Europea deve tassare questi enormi
profitti, utilizzando le entrate ottenute per sostenere le
famiglie più colpite e accelerare la transizione del settore dei
trasporti verso forme di mobilità sostenibile e indipendente dal
petrolio".
Il governo italiano, ricorda l'associazione ambientalista,
"ha già adottato una tassa sugli extra-profitti, che però deve
essere migliorata perché è troppo timida (appena il 10% degli
extra-profitti)". Greenpeace chiede inoltre alla Commissione Ue
di "condurre un'indagine sui recenti aumenti dei prezzi dei
carburanti per verificare che non siano dovuti ad accordi di
cartello o di fissazione dei prezzi, e alle aziende dell'oil&gas
di rendere pubblica l'entità degli extra-profitti accumulati".
(ANSA).
Carburanti:Greenpeace, 3 mld extra profitti per compagnie Ue
Da inizio guerra, solo in marzo in Italia 387,5 milioni di euro