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Gas: Ieefa, domanda Gnl in calo, hub italiano è un rischio

"Europa taglia, Asia inaffidabile, meglio non scommettere"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 FEB - "I recenti tentativi di posizionare l'Italia come hub europeo del gas creano rischi finanziari tangibili, perché la domanda di gas è in calo": quindi "sarebbe ragionevole per l'Italia e per altri governi europei non scommettere sulla crescita del Gnl a lungo termine". Lo ha detto Ana Maria Jaller-Makarewicz, analista energetica dell'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (Ieefa), presentando il nuovo "Global Lng Outlook", che analizza gli sviluppi della domanda e dell'offerta di Gnl in Europa, Asia, Australia, Stati Uniti e Qatar.
    Secondo la ricerca, le forniture globali di gas naturale liquefatto (Gnl) rimarranno probabilmente limitate fino al 2025, frenando la crescita della domanda nei principali mercati di importazione asiatici. La domanda europea di Gnl potrebbe rimanere forte nel breve termine, ma diminuirà entro il 2030, con l'entrata in vigore delle politiche di decarbonizzazione e di sicurezza energetica. Nel frattempo, un'ondata di nuove capacità di esportazione di Gnl che entreranno in funzione nel corso del decennio potrebbe creare uno squilibrio tra domanda e offerta, aumentando i rischi finanziari per i fornitori e i commercianti di Gnl.
    Per Ana Maria Jaller-Makarewicz, "il nostro rapporto mostra che nel 2030 la domanda di gas in Europa dovrebbe essere di circa il 40% o meno rispetto al 2019. La domanda di Gnl in Asia è inaffidabile, e l'Europa ha intrapreso un chiaro percorso di decarbonizzazione per il suo settore energetico, per gli edifici e ora anche per l'industria, con la Commissione che presto pubblicherà una legge sull'industria a zero emissioni a marzo".
    (ANSA).
   

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