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Banche: Baccini, necessaria una nuova fase del microcredito

Sostenute in 3 anni 18 mila microimprese

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 FEB - "Le banche hanno svolto un ruolo determinante per l'avvio e l'espansione del microcredito in Italia, coordinandosi con l'Ente e dando vita a un vero e proprio ecosistema.
    Riteniamo tuttavia necessario aprire una nuova fase, che veda il microcredito diventare autonomo". Lo afferma il presidente dell'Ente per il microcredito, Mario Baccini, nella conferenza "Dieci anni di magistero sociale di Papa Francesco", presso la Banca d'Italia.
    Baccini chiede di arrivare alla "piena operatività dei nuovi intermediari di microcredito istituiti dall'articolo 111 del Testo Unico Bancario, i quali hanno avuto finora pochissimo margine di operatività, soprattutto a causa del divieto di raccolta di depositi per l'erogazione dei crediti che, come noto, è attività riservata alle banche".
    Sono 18 mila nell'ultimo triennio le microimprese alle quali l'Ente Nazionale del Microcredito offre supporto finanziario, per mezzo di una rete di intermediari che conta 38 banche con oltre 2.700 filiali nell'intero territorio nazionale.
    La conferenza cade a cinque anni dalla firma del protocollo d'intesa con la Banca d'Italia sui "tutor", la rete di operatori della "finanza di popolo". "Anche il Santo Padre - osserva Baccini - potrebbe essere assimilato a un Tutor e meriterebbe di essere collocato, 'honoris causa', al primo posto dell'elenco".
    "Francesco è un 'Tutor' universale - continua - che sin dall'inizio del proprio ministero, il 13 marzo 2013, promuove instancabilmente l'inclusione sociale e finanziaria di coloro (a volte intere categorie sociali, a volte interi paesi) che ne sono esclusi. E offre un contributo indispensabile alla stabilità e sostenibilità, all'equità e legalità dell'economia del mondo globalizzato". (ANSA).
   

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