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Oipa, il ddl contro la carne coltivata è fuori dal tempo

Ong animalista, segno di un governo sottomesso agli allevatori

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 LUG - "Il disegno di legge sulla "carne in vitro" approvato oggi dal Senato vieta qualcosa che non c'è ed è l'ennesimo segnale di un Governo sempre più sottomesso alla volontà delle categorie che lucrano sulla pelle degli animali e che non ascolta le istanze, altrettanto legittime, di altri portatori d'interesse - come le associazioni che tutelano gli animali e il loro benessere - mai convocati ai tavoli, sempre ignorati anche nelle loro proposte". Così l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) sul ddl, che ora passa al vaglio della Camera, che vuole vietare la produzione e il consumo della cosiddetta "carne sintetica".
    "Un ddl ideologico e fuori dal tempo - vine definito dall'Oipa -. In Italia la "carne coltivata" ancora non c'è, e qualora arrivasse il via libera dell'Efsa alla sua commercializzazione, non farebbe altro che mettere in condizione i consumatori italiani di acquisire il prodotto altrove, dove la ricerca cruelty-free va avanti. L'Oipa ricorda che, secondo i dati Nomisma, il mercato mondiale della carne "in vitro" ha già registrato importanti investimenti, pari a 1,3 miliardi".
    "La carne coltivata - sostiene l'Oipa -, offrirebbe una soluzione a diversi problemi correlati alla produzione della carne: sarebbe un prodotto che non lede il benessere animale, la sostenibilità ambientale, tanto più in un contesto di crisi climatica, e la sicurezza alimentare.
    «Dal punto di vista del benessere animale, la carne coltivata è un'alternativa etica alla produzione di carne, che comporta mesi o anni di sofferenze in allevamento e che si conclude con l'uccisione degli animali», commenta il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto. (ANSA).
   

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