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Nelle banche poche donne dirigenti e stipendi minori

Ricerca Uilca, gap delle retribuzioni è ancora altro

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 LUG - Poche donne dirigenti, un livello retributivo inferiore a parità di inquadramento e un uso maggiore del part time per conciliare il lavoro con la cura dei figli e degli anziani. Una serie di elementi che portano il settore bancario italiano, come rileva una ricerca del Centro Studi Orietta Guerra del sindacato Uilca, ad avere una gender pay gap con uno scarto del 23,7%, quasi cinque volte superiore alla media nazionale del 4,7%.
    Il divario si manifesta maggiormente per dirigenti e quadri direttivi, con un gap salariale medio compreso tra il 10% e il 30%. Nel 2022 inoltre la presenza femminile nei ruoli dirigenziali e direttivi del settore è molto inferiore rispetto a quella maschile: 79,4% degli uomini contro il 20,6% delle donne. Anche per la figura dei quadri direttivi le percentuali non cambiano di molto: 64,4% degli uomini contro il 35,6% delle donne.
    Oggi il settore bancario, che costituisce un campione rappresentativo della popolazione italiana, ha una composizione dei dipendenti per genere ben bilanciata con il 51,2% di donne e il 48,8% di uomini. E però a fare ricorso al part-time è il 21,8% delle donne e solo il 2,2% degli uomini. "Il più delle volte la decisione è motivata da esigenze familiari, quali la cura dei figli o degli anziani. Poche volte si tratta di una libera scelta" spiega la ricerca. (ANSA).
   

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