(ANSA) - MILANO, 12 OTT - Se le imprese italiane investissero
in tutela e ripristino della biodiversità 93 euro all'anno per
ogni milione di fatturato, sarebbe possibile raggiungere
l'ambizioso obiettivo nazionale di ripristinare entro il 2050 il
90% degli habitat di cattivo stato di conservazione, ovvero
723.500 ettari.
L'analisi del team di Etifor si basa sull'Impact Assessment
Study. Le attività di recupero e conservazione della
biodiversità in Italia porterebbero entro il 2050 a benefici
economici complessivi per quasi 70 miliardi di euro. Ciò dipende
dalla capacità degli ecosistemi ricchi di biodiversità di
fornire servizi ecosistemici, come lo stoccaggio e il sequestro
del carbonio, la regolazione della qualità dell'acqua e il
controllo dell'erosione, l'impollinazione, la produzione di
materie prime rinnovabili (come legno e biomasse a uso
energetico, cibo e fibre), la gestione del rischio di alluvioni
e servizi culturali, ricreativi o turistici.
"Occorre sfatare definitivamente il mito che vede le imprese
come attori quasi esclusivi delle crisi ambientali in atto: le
cause sono sistemiche", ha spiegato Alessandro Leonardi,
amministratore delegato di Etifor. (ANSA).
Summit sulla natura, le imprese possono salvare la biodiversità
Leonardi (Etifor), 'cause crisi aziendali sono sistemiche'