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'Il risparmio è pronto a finanziare la transizione'

Simon (Casse risparmio mondiali) ma servono regole semplici

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Le casse di risparmio europee sono pronte a finanziare la transizione ecologica e digitale, a patto di poter disporre di regole "semplificate e pratiche" che non le penalizzino e poter vedere riconosciuto, anche fiscalmente, il loro ruolo di stabilità del sistema e di investitori pazienti.
    Tedesco, classe 1967, Peter Simon, è direttore generale dell'istituto mondiale delle casse di risparmio e del gruppo europeo (Wsbi-Esbg) e conosce bene i meccanismi della regolamentazione grazie al suo trascorso di europarlamentare, anche nella commissione Econ. L'associazione da lui diretta ha da poco celebrato il congresso a Roma in concomitanza del centenario della giornata mondiale del risparmio dell'Acri e Simon in un'intervista con l'ANSA pone l'accento sulle regole, appunto, ma non solo.
    "Le casse di risparmio europee sono state pilastri della stabilità finanziaria durante le crisi economiche grazie alla loro gestione prudente del rischio e al loro focus sul territorio" rivendica e "tuttavia, la legislazione dell'Ue spesso adotta quadri uniformi, come Basilea III, che possono avere un impatto sproporzionato sugli istituti di credito più piccole e regionali. Il pacchetto bancario dell'Ue introduce misure transitorie, come l'Output Floor, che sarà gradualmente applicato entro il 2030, ma noi sottolineiamo l'importanza della proporzionalità nei requisiti normativi per tener conto della diversità dei modelli bancari in Europa" e consentirci di " concentrarsi sulla missione principale di supportare Pmi e famiglie, garantendo che gli oneri di compliance non limitino la capacità di prestito all'economia reale".
    E poi c'è la doppia sfida della transizione ecologica e digitale che gli stati, alle prese con debiti pubblici elevati non possono finanziare per intero. "Le casse di risparmio, con 3.700 miliardi di euro in prestiti a famiglie e Pmi, sono fondamentali per mobilitare capitali privati per le transizioni verde e digitale. I loro legami profondi con le comunità e la fiducia tra i risparmiatori le posizionano in modo unico per canalizzare i fondi in modo efficace". Anche qui però le norme come il Green Asset Ratio (GAR) e i criteri Do No Significant Harm (DNSH) "rappresentano ostacoli, specialmente per le banche che servono le Pmi". Per questo "come Esbg chiediamo "un quadro normativo semplificato e pratico che ci consenta di investire in progetti sostenibili senza oneri di compliance eccessivi.
    Razionalizzare gli standard di rendicontazione ESG, allineare i quadri di sostenibilità e migliorare l'accesso ai dati aiuterà le banche di risparmio a colmare il divario di finanziamento garantendo rendimenti competitivi per i risparmiatori".
    Il risparmio, ricorda infatti, "è una forma di investimento 'paziente'". "Un trattamento fiscale differenziato per gli investimenti pazienti rispetto a quelli speculativi è sicuramente un approccio sensato. Tuttavia, è importante riconoscere che, ai sensi dei trattati Ue, la tassazione rimane una competenza nazionale, non europea. In Europa, è necessario rafforzare il ruolo degli investitori istituzionali pazienti, come i fondi pensione. Incoraggiare gli investimenti a lungo termine è essenziale, e i lavoratori europei - molti dei quali attualmente poco coinvolti in questo ambito - dovrebbero essere guidati verso schemi pensionistici complementari". Per questo "Qualsiasi iniziativa europea che supporti gli investitori di capitale di rischio con obiettivi di investimento a lungo termine rappresenta un passo nella giusta direzione. In linea di principio, sia gli incentivi fiscali che i meccanismi di premiazione possono essere strumenti efficaci per promuovere l'investimento paziente".
    Ma appunto regole e fisco non bastano. Bisogna anche lavorare sui giovani: "è importante evidenziare come il risparmio possa essere uno strumento potente per la crescita personale e finanziaria a lungo termine. In questo contesto, Esbg sostiene l'integrazione dell'educazione finanziaria nei programmi scolastici dell'Ue, per dotare i giovani degli strumenti necessari per gestire le proprie finanze. Inoltre, le casse di risparmio utilizzano strumenti digitali, come piattaforme di risparmio ramificate, per coinvolgere le nuove generazioni. Ad esempio, app interattive che mostrano come piccoli risparmi possano crescere nel tempo, collegando la responsabilità personale al raggiungimento di obiettivi di vita più grandi".
    (ANSA).
   

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