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Camilli (Confindustria), 'sostenibilità finanziaria è cruciale'

"Serve più tempo per prepararsi alla finanza di transizione'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - "Il tema della sostenibilità finanziaria è oggi cruciale e condividiamo le finalità che si sono poste la Commissione europea e le autorità bancarie europee e nazionali", sottoline il vicepresidente di Confindustria per il credito la finza e il fisco, Angelo Camilli, in occasione di ASviS Live su 'Le politiche economiche e fiscali per lo sviluppo sostenibile dell'Italia' e della presentazione del policy brief di ASviS sulla Legge di Bilancio per il 2025 "Le imprese italiane su questo sono in prima fila e hanno già realizzato importanti processi trasformativi. Al tempo stesso, però - evidenzia Camilli -, segnaliamo la necessità di scongiurare il rischio che le nuove disposizioni in tema di sostenibilità, in assenza di una effettiva capacità delle imprese, in particolare pmi, di investire e di trasmettere informazioni alle banche, possano determinare un peggioramento delle condizioni di accesso al credito. Serve più tempo per prepararsi alla rendicontazione e alla finanza di transizione attraverso servizi di accompagnamento e formazione, azioni che Confindustria sta promuovendo".
    Occorre, indica ancora il vicepresidente di Confindustria, "che la spinta verso la transizione sia graduale e proporzionata e che gli investimenti richiesti alle imprese siano sostenuti con risorse adeguate sia pubbliche, sia private. E sappiamo bene che la maggior parte delle risorse dovrà venire dal settore finanziario, che sarà determinante nell'accompagnare le imprese verso una piena consapevolezza e l'integrazione dei principi Esg nelle loro strategie".
    Una parte della partita sul piano della sostenibilità si fa anche con gli investimenti in macchinari e processi delle imprese. Il piano 5.0 è un'ottima opportunità in questa direzione ma ancora stenta a decollare: abbiamo fatto le nostre proposte per indirizzare il piano verso un utilizzo più efficiente delle risorse e auspichiamo che si possa procedere nella direzione annunciata".
    In questo momento, "in cui è determinante favorire la trasformazione sostenibile delle imprese industriali, gli interventi previsti dalla manovra sul piano del sostegno agli investimenti e alla crescita sono carenti. Temiamo che si disperda quello slancio che l'economia italiana ha saputo mostrare in anni recenti. Le imprese, pur impegnate in rigorosi percorsi di sostenibilità, restano sguarnite di misure dedicate alla crescita, patrimonializzazione, innovazione. Dopo l'abrogazione dell'ACE, per rilanciare gli investimenti produttivi servono misure premiali sul piano della tassazione, come la nostra proposta sull'Ires: una aliquota IRES ridotta di 5 punti le imprese che trattengono una quota significativa di utili in azienda, reinvestendoli in parte in nuove assunzioni, incrementi di produttività, redditività, efficienza, innovazione, sostenibilità ambientale, miglioramenti della sicurezza e della salute dei lavoratori, welfare. Inoltre, la manovra necessita di essere rafforzata sul versante dell'accesso al credito. La priorità è rendere strutturale la riforma del Fondo di Garanzia per le PMI, in scadenza a fine anno, e andrebbe poi valutato un suo rafforzamento a supporto della crescita economica e delle trasformazioni epocali che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni. (ANSA).
   

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