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Cdp, Italia all'avanguardia nell'economia circolare

Valorizzare la forza di innovazione delle Pmi

Cdp, Italia all'avanguardia nell'economia circolare

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - "Il sistema produttivo italiano è all'avanguardia rispetto ad altre economie nella transizione verso modelli di produzione e consumo circolari, grazie ad una cultura diffusa che punta a preservare il valore dei materiali e dei prodotti nel tempo riducendo fra l'altro la produzione di nuovi rifiuti". E' quanto emerge dal nuovo brief degli analisti della Direzione Strategie Settoriali e Impatto di Cdp dal titolo "Economia circolare: una leva per la competitività delle imprese".
    Nel 2024, spiegano gli esperti, quasi metà delle imprese italiane ha già avviato un percorso verso l'economia circolare, con una diffusione maggiore nel Nord e tra le aziende più grandi, prevalentemente attraverso il riciclo ma anche con soluzioni per prolungare l'uso dei prodotti. Il risparmio che le aziende ottengono è di oltre 16 miliardi di euro, con notevolissimi spazi di crescita se verrà dispiegato il potenziale di innovazione delle imprese manifatturiere adottando nuove tecnologie, processi produttivi e modelli di business. Le statistiche evidenziano, inoltre, come l'attenzione alla circolarità si rifletta positivamente anche sulla performance economico-finanziaria delle aziende, in particolare diminuendo la probabilità di default e il ricorso all'indebitamento, e aumentando al contempo la generazione di cassa da destinare a nuovi investimenti.
    Le condizioni per una effettiva accelerazione in questo percorso sono essenzialmente legate alla capacità innovativa delle imprese, dove l'Italia si distingue per numero di brevetti registrati, oltre la metà depositati dalle Pmi, spiega il documento. Per sostenere la loro forza propulsiva nella transizione ad una economia circolare sono indispensabili programmi di supporto pubblico agli investimenti in macchinari, tecnologie e/o asset immateriali, un sempre maggiore accesso alla finanza sostenibile grazie all'operatività degli Istituti Nazionali di Promozione e nuovi progetti strategici con "reti produttive circolari". (ANSA).
   

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