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Inclusione determina scelta 70% consumatori ma crescono ostili

I risultati del Diversity Brand Index 2025

Inclusione determina scelta 70% consumatori ma crescono ostili

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 FEB - L'inclusione resta sempre determinante come driver di scelta per nei confronti dei brand per 7 persone su 10 ma si registra una polarizzazione sul mercato: da una parte il differenziale di crescita dei ricavi continua a salire a favore delle marche più virtuose e impegnate (+24% per i brand che lavorano con continuità sulla Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility - Deia - e +20,1% per quelle aziende che hanno iniziato più recentemente o con minore continuità) , dall'altra si registra un lieve aumento delle persone più ostili alle diversità (+3,8%).Questi alcuni dei principali risultati emersi dal Diversity Brand Index 2025, ideato e curato dalla Fondazione Diversity e Focus Mgmt che misura ogni anno la capacità delle marche di sviluppare con efficacia una cultura orientata alla Deia. L'indagine rileva anche una leggera decrescita delle forme di contatto e di coinvolgimento delle consumatrici e dei consumatori verso la Deia.
    "Se in America colossi come Meta, Harley-Davidson, McDonald's, Ford, Walmart hanno deciso di abbandonare le iniziative per la diversità e l'inclusione, in Europa il contesto è profondamente diverso, grazie anche a un quadro normativo che incentiva e tutela la Deia come un asset fondamentale per la crescita economica, il benessere sociale e l'innovazione, come testimonia la promozione di policy come l'European Accessibility Act. D'altronde sono le nostre radici culturali: a differenza degli States, l'Unione europea si fonda proprio sul valore della diversità, tant'è che il suo motto recita 'Unita nella diversità'" afferma Francesca Vecchioni, presidente di Fondazione Diversity.
    "La qualità delle iniziative candidate dalle aziende è in crescita" afferma Sandro Castaldo, ordinario presso Università Commerciale Luigi Bocconi e Founding Partner di Focus Mgmt.
    "Abbiamo rilevato un'attenzione più marcata da parte dei brand all'età e al genere, riducendo l'impegno su LGBT+. Spiace rilevare come la focalizzazione sulla disabilità, dopo il suo massimo raggiunto nel 2022, negli ultimi anni sia più tiepida".
    (ANSA).
   

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