Dagli imballaggi intelligenti alla pesca certificata in chiave anti-frode, dal latte di cammello alle serre collegate a pc e smartphone. Sono questi alcuni dei progetti finanzianti attraverso il programma Prima, che sostiene iniziative d'innovazione nel campo dell'agro-food tra i Paesi del Mediterraneo.
"Un'operazione di grandissima diplomazia scientifica oltre che culturale", che punta sul valore delle competenze multidisciplinari. Sarà questa l'impronta italiana all'Expo, sottolinea la responsabile delle relazioni istituzionali del commissariato italiano, Tiziana Di Censo. Intanto tra i vincitori dell'edizione spaccano i progetti italiani: uno su tre tra quelli selezionati e poi finanziati è a guida tricolore. E' 'Made in Italy' il progetto per la tracciabilità e l'autenticità della pesca del Mediterraneo, ovvero per l'acciuga e il tonno rosso 'doc'. Progetto che si avvale di blockchain, etichettatura intelligente, metodi analitici e sensoriali per la valutazione della pesca. C'è poi la sperimentazione per monitorare in tempo reale le condizioni di frutta e verdura attraverso dispositivi collegati ad app e imballaggi intelligenti, con lo scopo di conservare al meglio gli alimenti. Vede come capofila l'Italia anche il sistema per gestire e prevenire le malattie delle piante e i parassiti nelle colture di pomodori, integrando dati su suolo e clima. Il meccanismo fornisce feedback agli agricoltori direttamente su Pc, tablet o smartphone. Il messaggio per il ministro "è che la tecnologia aiuta l'ambiente, mentre spesso dal punto di vista culturale abbiamo vissuto una contrapposizione tra cultura e ambiente".
(ANSA).
Da imballaggi smart e pesca doc, pronti 500 milioni
I progetti di Prima sul Mediterraneo. Ad Expo 2020 a Dubai idee simbolo Italia