(ANSA) - MODICA, 18 FEB - Favorire l'impianto di nuove azioni
di rimboschimento di praterie di posidonia oceanica e realizzare
barriere protettive ecocompatibili per consentirne la
proliferazione. L'obiettivo, a cui punta il progetto
"Metodologie innovative e azioni di rafforzamento per proteggere
l'ambiente mediterraneo" predisposto nell'ambito del programma
Italia-Tunisia, mira al miglioramento dell'ambiente marino
grazie ad una partnership internazionale. Studi, analisi ma
anche la scelta dei materiali saranno il focus di riferimento
del progetto che vede come capofila l'Arpa Sicilia, con il suo
dipartimento Arpa mare, e come partner l'Institut Supérieur de
Biotechnologie de Sidi Thabet, l'Università di Catania con due
dipartimenti coinvolti, la Faculté des Sciences di Tunisi, la
Ecole Supérieure des Ingénieurs de Medjez El Bab, la
Mediterraneo Consulting e il FLAG Golfi di Castellammare e
Carini. Al Palazzo della Cultura di Modica, la presentazione
delle fasi progettuali principali alla presenza dei
rappresentanti dei partner, alcuni dei quali, come quelli
tunisini, collegati online, e della Regione Siciliana, che sarà
autorità di gestione del progetto. Tra gli interventi quello di
Emanuela Valiante, coordinatrice del segretariato tecnico
congiunto del Progetto Italia-Tunisia, in rappresentanza della
Regione: "Il progetto si sviluppa nell'ambito della politica di
vicinato dell'Unione Europea e si pone inoltre come progetto
ponte rispetto alla nuova programmazione, nella quale la
protezione ambientale è uno dei cardini strategici". Sono
intervenuti inoltre il direttore di Arpa divisione Mare Vincenzo
Ruvolo e il coordinatore Paolo Ferlisi della Mediterraneo
Consulting. "Il progetto mira al rinforzo e al recupero
dell'ambiente mediterraneo - ha spiegato Ruvolo - attraverso il
trasferimento a paesi con habitat marino uguale al nostro di
attività già realizzate in ambito europeo. Dunque con l'aiuto
dei partner tunisini e dell'Università di Catania si procederà,
individuate le aree adatte, al reimpianto della posidonia in
situ e alla realizzazione di opere di protezione che consentano
il mantenimento dell'impianto nel tempo". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it