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Un mare sempre più violato, 19.530 reati ambientali nel 2022

Legambiente: 'Le infrazioni sono in aumento, ora 8,7 per chilometro'

Redazione Ansa

Cemento illegale, inquinamento e maladepurazione, pesca di frodo mettono sotto scacco il mare italiano e le aree costiere. Sono 19.530 reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste italiane, il 3,2% in più rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi, 44.444, sono cresciuti del 13,1%. Il nuovo report Mare Monstrum 2023 di Legambiente indica che oltre un milione di controlli delle Capitanerie di porto e delle forze dell'ordine hanno accertato, tra reati e illeciti amministrativi, 8,7 infrazioni per ogni km di costa (erano state 7,5 nel 2021), una ogni 115 metri.

'Contro l'illegalità e le speculazioni seguire l'esempio del sindaco pescatore'

"Tredici anni fa veniva ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica da sempre impegnato contro illegalità e speculazioni e che Legambiente ha conosciuto e premiato consegnandogli le cinque vele. Il suo sia un esempio a cui guardare, perché per combattere le illegalità è importante che anche le realtà territoriali facciano la loro parte insieme alle istituzioni". Lo dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, in occasione della presentazione dei dati del rapporto sul mare violato e minacciato "Mare Monstrum".

"Allo stesso tempo - aggiunge Ciafani - è fondamentale accelerare il passo sulle attività di controllo e quegli interventi normativi non più rimandabili: dalle demolizioni affidate ai prefetti delle case abusive agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale".

Sulla morte di Vassallo, brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità, Legambiente "chiede da anni verità e giustizia", si legge in una nota, e domani, nell'anniversario della morte, l'associazione sarà ad Acciaroli per una giornata commemorativa organizzata insieme al comune di Pollica, l'Anci, Slow Food Italia, Libera e Federparchi.

La geografia delle violazioni e le proposte per rafforzare la tutela del mare

L'associazione avanza  otto proposte per rafforzare la tutela del mare. Dalle demolizioni delle case abusive affidate ai prefetti agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale. Nel rapporto, presentato alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo, per tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità, si legge inoltre che il 48,7% dei reati si registra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati (il 17,1% del totale nazionale), seguita da Puglia, Sicilia, Lazio e Calabria.  La Basilicata è, invece, in testa per numero di infrazioni per km di costa (32,7 per ogni km) seguita dall'Emilia-Romagna, dal Molise, dall'Abruzzo e dal Veneto.

Per quanto riguarda i reati ambientali lungo le coste, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento (dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all'abusivismo edilizio) che rappresenta da solo il 52,9% dei reati (10.337). Seguono i diversi fenomeni d'illegalità, dalla mala-depurazione allo smaltimento dei rifiuti, che Legambiente classifica con la voce "mare inquinato" con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati.

Infine, ammontano a 624 le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato in netta crescita rispetto ai 210 del 2021 (+197,1%), con 286 persone coinvolte e 329 sequestri. Le diverse filiere delle illegalità ambientali hanno anche un forte impatto economico: il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative è stato nel 2022 di oltre 486 milioni di euro (in calo del -22,3% rispetto al 2021).

'Contro l'illegalità e le speculazioni seguire l'esempio del sindaco pescatore'

"Tredici anni fa veniva ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica da sempre impegnato contro illegalità e speculazioni e che Legambiente ha conosciuto e premiato consegnandogli le cinque vele. Il suo sia un esempio a cui guardare, perché per combattere le illegalità è importante che anche le realtà territoriali facciano la loro parte insieme alle istituzioni". Lo dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, in occasione della presentazione dei dati del rapporto sul mare violato e minacciato "Mare Monstrum".

"Allo stesso tempo - aggiunge Ciafani - è fondamentale accelerare il passo sulle attività di controllo e quegli interventi normativi non più rimandabili: dalle demolizioni affidate ai prefetti delle case abusive agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale".

Sulla morte di Vassallo, brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità, Legambiente "chiede da anni verità e giustizia", si legge in una nota, e domani, nell'anniversario della morte, l'associazione sarà ad Acciaroli per una giornata commemorativa organizzata insieme al comune di Pollica, l'Anci, Slow Food Italia, Libera e Federparchi.

La geografia delle violazioni e le proposte per rafforzare la tutela del mare

L'associazione avanza  otto proposte per rafforzare la tutela del mare. Dalle demolizioni delle case abusive affidate ai prefetti agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale. Nel rapporto, presentato alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo, per tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità, si legge inoltre che il 48,7% dei reati si registra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati (il 17,1% del totale nazionale), seguita da Puglia, Sicilia, Lazio e Calabria.  La Basilicata è, invece, in testa per numero di infrazioni per km di costa (32,7 per ogni km) seguita dall'Emilia-Romagna, dal Molise, dall'Abruzzo e dal Veneto.

Per quanto riguarda i reati ambientali lungo le coste, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento (dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all'abusivismo edilizio) che rappresenta da solo il 52,9% dei reati (10.337). Seguono i diversi fenomeni d'illegalità, dalla mala-depurazione allo smaltimento dei rifiuti, che Legambiente classifica con la voce "mare inquinato" con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati.

Infine, ammontano a 624 le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato in netta crescita rispetto ai 210 del 2021 (+197,1%), con 286 persone coinvolte e 329 sequestri. Le diverse filiere delle illegalità ambientali hanno anche un forte impatto economico: il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative è stato nel 2022 di oltre 486 milioni di euro (in calo del -22,3% rispetto al 2021).

'Contro l'illegalità e le speculazioni seguire l'esempio del sindaco pescatore'

"Tredici anni fa veniva ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica da sempre impegnato contro illegalità e speculazioni e che Legambiente ha conosciuto e premiato consegnandogli le cinque vele. Il suo sia un esempio a cui guardare, perché per combattere le illegalità è importante che anche le realtà territoriali facciano la loro parte insieme alle istituzioni". Lo dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, in occasione della presentazione dei dati del rapporto sul mare violato e minacciato "Mare Monstrum".

"Allo stesso tempo - aggiunge Ciafani - è fondamentale accelerare il passo sulle attività di controllo e quegli interventi normativi non più rimandabili: dalle demolizioni affidate ai prefetti delle case abusive agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale".

Sulla morte di Vassallo, brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità, Legambiente "chiede da anni verità e giustizia", si legge in una nota, e domani, nell'anniversario della morte, l'associazione sarà ad Acciaroli per una giornata commemorativa organizzata insieme al comune di Pollica, l'Anci, Slow Food Italia, Libera e Federparchi.

La geografia delle violazioni e le proposte per rafforzare la tutela del mare

L'associazione avanza  otto proposte per rafforzare la tutela del mare. Dalle demolizioni delle case abusive affidate ai prefetti agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale. Nel rapporto, presentato alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo, per tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità, si legge inoltre che il 48,7% dei reati si registra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati (il 17,1% del totale nazionale), seguita da Puglia, Sicilia, Lazio e Calabria.  La Basilicata è, invece, in testa per numero di infrazioni per km di costa (32,7 per ogni km) seguita dall'Emilia-Romagna, dal Molise, dall'Abruzzo e dal Veneto.

Per quanto riguarda i reati ambientali lungo le coste, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento (dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all'abusivismo edilizio) che rappresenta da solo il 52,9% dei reati (10.337). Seguono i diversi fenomeni d'illegalità, dalla mala-depurazione allo smaltimento dei rifiuti, che Legambiente classifica con la voce "mare inquinato" con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati.

Infine, ammontano a 624 le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato in netta crescita rispetto ai 210 del 2021 (+197,1%), con 286 persone coinvolte e 329 sequestri. Le diverse filiere delle illegalità ambientali hanno anche un forte impatto economico: il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative è stato nel 2022 di oltre 486 milioni di euro (in calo del -22,3% rispetto al 2021).

'Contro l'illegalità e le speculazioni seguire l'esempio del sindaco pescatore'

"Tredici anni fa veniva ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica da sempre impegnato contro illegalità e speculazioni e che Legambiente ha conosciuto e premiato consegnandogli le cinque vele. Il suo sia un esempio a cui guardare, perché per combattere le illegalità è importante che anche le realtà territoriali facciano la loro parte insieme alle istituzioni". Lo dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, in occasione della presentazione dei dati del rapporto sul mare violato e minacciato "Mare Monstrum".

"Allo stesso tempo - aggiunge Ciafani - è fondamentale accelerare il passo sulle attività di controllo e quegli interventi normativi non più rimandabili: dalle demolizioni affidate ai prefetti delle case abusive agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale".

Sulla morte di Vassallo, brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità, Legambiente "chiede da anni verità e giustizia", si legge in una nota, e domani, nell'anniversario della morte, l'associazione sarà ad Acciaroli per una giornata commemorativa organizzata insieme al comune di Pollica, l'Anci, Slow Food Italia, Libera e Federparchi.

La geografia delle violazioni e le proposte per rafforzare la tutela del mare

L'associazione avanza  otto proposte per rafforzare la tutela del mare. Dalle demolizioni delle case abusive affidate ai prefetti agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale. Nel rapporto, presentato alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo, per tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità, si legge inoltre che il 48,7% dei reati si registra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati (il 17,1% del totale nazionale), seguita da Puglia, Sicilia, Lazio e Calabria.  La Basilicata è, invece, in testa per numero di infrazioni per km di costa (32,7 per ogni km) seguita dall'Emilia-Romagna, dal Molise, dall'Abruzzo e dal Veneto.

Per quanto riguarda i reati ambientali lungo le coste, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento (dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all'abusivismo edilizio) che rappresenta da solo il 52,9% dei reati (10.337). Seguono i diversi fenomeni d'illegalità, dalla mala-depurazione allo smaltimento dei rifiuti, che Legambiente classifica con la voce "mare inquinato" con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati.

Infine, ammontano a 624 le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato in netta crescita rispetto ai 210 del 2021 (+197,1%), con 286 persone coinvolte e 329 sequestri. Le diverse filiere delle illegalità ambientali hanno anche un forte impatto economico: il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative è stato nel 2022 di oltre 486 milioni di euro (in calo del -22,3% rispetto al 2021).

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