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Greenpeace, 'Italia segua Cile per proteggere i nostri mari'

(v. 'Cile primo al mondo ad aderire al trattato...' delle 8:48)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - La ratifica da parte del Cile (primo paese al mondo ad averlo fatto) dello storico Trattato globale per la protezione degli Oceani, approvato lo scorso marzo dalle Nazioni Unite, "è un primo passo importante in vista della Conferenza sugli Oceani dell'Onu in programma nel 2025, quando almeno 60 Stati dovranno avere ratificato l'accordo affinché entri in vigore e consenta di proteggere il 30% dei mari entro il 2030", commenta Laura Meller, referente della campagna Protect the Oceans di Greenpeace, auspicando "che altri Paesi seguano al più presto l'esempio del Cile per dare concretezza al Trattato e proteggere realmente i nostri mari".
    Adottato a giugno 2023, il Trattato globale sugli Oceani è l'accordo ambientale più significativo dopo l'Accordo sul clima di Parigi del 2015, ricorda la ong. Sono già 84 i Paesi che lo hanno firmato, Italia compresa, ma affinché entri in vigore occorre che venga ratificato da almeno 60 Stati. L'Italia, come tutti gli Stati membri dell'Unione Europea, si è impegnata a ratificare il Trattato prima della Conferenza Onu sugli Oceani che si terrà a Nizza (Francia) nel giugno 2025, ricorda Greenpeace.
    "Gli oceani in tutto il mondo sono sempre più minacciati da pesca industriale, inquinamento e dal rischio emergente del deep sea mining, l'estrazione mineraria in acque marine profonde - rileva l'associazione ambientalista - Una volta entrato in vigore, il Trattato costituirà uno strumento giuridico fondamentale per creare nuovi santuari marini, anche nel Mediterraneo, e raggiungere l'obiettivo di tutelare almeno il 30% della superficie delle acque del globo, salvaguardando la vita negli oceani da cui dipende anche la nostra sopravvivenza".
    (ANSA).
   

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