(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Le città, pur occupando solo il 3%
della superficie terrestre, sono responsabili di circa il 70%
delle emissioni globali di gas serra e consumano il 75% delle
risorse naturali. Questo squilibrio contribuisce all'aumento
delle temperature, all'inquinamento atmosferico e alla perdita
di biodiversità.
E' necessario partire dalle aree urbane, dagli spazi indoor e
dagli edifici pubblici e privati introducendo pratiche
architettoniche e urbanistiche che aumentino gli spazi verdi e
incorporino elementi naturali negli ambienti costruiti, così da
ridurre i costi energetici, preservare le risorse, limitare
l'inquinamento e migliorare la qualità della vita e il benessere
degli individui - spiega Aib - Ad esempio un recente studio
dell'Oms ha dimostrato come l'aumento di aree verdi urbane
riduca i costi sanitari legati a malattie croniche fino al 15%.
Edifici con caratteristiche biofiliche registrano poi una
riduzione dei costi energetici fino al 25% grazie a un migliore
isolamento termico e all'uso efficiente della luce naturale.
Rapporti internazionali come il Global Green Building Market
Report (2023) evidenziano che le città che investono in
infrastrutture biofiliche vedono un ritorno economico
significativo nel medio-lungo termine, con una riduzione
complessiva dei costi operativi del 30%. Incrementare gli spazi
verdi nelle aree urbane e introdurre elementi naturali negli
edifici aiuta inoltre a combattere l'innalzamento delle
temperature e mitiga le cosiddette "ondate di calore" abbattendo
le temperature urbane fino a 5°C, riducendo le concentrazioni di
particolato fino al 25% e contendo i costi sanitari legati agli
effetti dannosi per l'uomo - prosegue l'Accademia Italiana di
Biofilia.
"La biofilia e il biophilic design rappresentano una risposta
efficace alle sfide poste dal cambiamento climatico non solo
rendendo gli spazi urbani più salubri e vivibili, ma anche
migliorando la resilienza delle città e la qualità della vita
dei loro abitanti - spiega Rita Trombin, Presidente Aib - È
fondamentale che i decisori politici riconoscano il valore di
queste pratiche e le incorporino nelle future pianificazioni
urbane, garantendo un futuro più sano e sostenibile per le
generazioni a venire". (ANSA).
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