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Cop29: Aib, con aree verdi costi energetici calano del 25%

Appello ai big riuniti a Baku: benefici anche sulla salute

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Le città, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili di circa il 70% delle emissioni globali di gas serra e consumano il 75% delle risorse naturali. Questo squilibrio contribuisce all'aumento delle temperature, all'inquinamento atmosferico e alla perdita di biodiversità. In un mondo in cui il cambiamento climatico non è più una sfida futura, ma una realtà che impatta già oggi sulle nostre città, dobbiamo adottare strategie che affrontino queste sfide in modo sistemico. L'appello arriva dagli esperti riuniti nell'Accademia Italiana di Biofilia (Aib) in occasione della Cop29 di Baku.
    E' necessario partire dalle aree urbane, dagli spazi indoor e dagli edifici pubblici e privati introducendo pratiche architettoniche e urbanistiche che aumentino gli spazi verdi e incorporino elementi naturali negli ambienti costruiti, così da ridurre i costi energetici, preservare le risorse, limitare l'inquinamento e migliorare la qualità della vita e il benessere degli individui - spiega Aib - Ad esempio un recente studio dell'Oms ha dimostrato come l'aumento di aree verdi urbane riduca i costi sanitari legati a malattie croniche fino al 15%.
    Edifici con caratteristiche biofiliche registrano poi una riduzione dei costi energetici fino al 25% grazie a un migliore isolamento termico e all'uso efficiente della luce naturale.
    Rapporti internazionali come il Global Green Building Market Report (2023) evidenziano che le città che investono in infrastrutture biofiliche vedono un ritorno economico significativo nel medio-lungo termine, con una riduzione complessiva dei costi operativi del 30%. Incrementare gli spazi verdi nelle aree urbane e introdurre elementi naturali negli edifici aiuta inoltre a combattere l'innalzamento delle temperature e mitiga le cosiddette "ondate di calore" abbattendo le temperature urbane fino a 5°C, riducendo le concentrazioni di particolato fino al 25% e contendo i costi sanitari legati agli effetti dannosi per l'uomo - prosegue l'Accademia Italiana di Biofilia.
    "La biofilia e il biophilic design rappresentano una risposta efficace alle sfide poste dal cambiamento climatico non solo rendendo gli spazi urbani più salubri e vivibili, ma anche migliorando la resilienza delle città e la qualità della vita dei loro abitanti - spiega Rita Trombin, Presidente Aib - È fondamentale che i decisori politici riconoscano il valore di queste pratiche e le incorporino nelle future pianificazioni urbane, garantendo un futuro più sano e sostenibile per le generazioni a venire". (ANSA).
   

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