(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Al ritmo attuale l'Unione europea non
raggiungerà gli obiettivi di biodiversità per il 2030. Lo
afferma il nuovo rapporto di Birdlife Europe e Asia centrale
(Lipu in Italia) rilevando che l'85% di habitat è in crisi, una
specie di uccelli su 5 è minacciata di estinzione ma solo 7
paesi su 27 (tra i quali l'Italia non c'è) hanno inviato i loro
impegni alla Commissione europea.
"Cambiare passo, a partire dall'attuazione della Restoration
Law e dal finanziamento adeguato degli interventi" afferma la
Lega italiana protezione uccelli-BirdLife Italia criticando "i
gravi ritardi sugli obiettivi previsti dalla Strategia europea
sulla biodiversità per il 2030 e i 20 miliardi annui di euro che
mancano per ridare salute alla natura del continente".
I Paesi dell'Unione europea non sono sulla buona strada per
raggiungere gli obiettivi fissati quasi cinque anni fa con la
Strategia sulla biodiversità al 2030, lanciata nel 2020 come
parte essenziale del Green Deal europeo eppure ampiamente
disapplicata dai Paesi membri, si legge in una nota.
Dal Rapporto di BirdLife emergono numerosi problemi, tra cui:
il ritardo generale della grande maggioranza dei Paesi
nell'attuazione della Strategia tra cui l'Italia, che non ha
ancora attivato azioni concrete di rilevo; il ritardo nelle
azioni concrete di protezione di habitat degradati e specie,
terrestri e marini; l'attuale sistema agricolo, che blocca
l'Unione europea in un pericoloso status quo. Si tratta di uno
dei principali fattori di perdita di biodiversità; le carenze di
fondi.
Tra le note positive, si legge nella nota, vi è senza dubbio
l'approvazione della Nature Restoration Law, la legge sul
ripristino degli ecosistemi, che se attuata adeguatamente, in
linea con le prescrizioni del Regolamento e adeguatamente
finanziata, fornirà un contributo molto importante all'impresa
di ridare salute alla natura del continente. (ANSA).
Lipu, Ue in ritardo sui target di biodiversità per il 2030
Rapporto, solo 7 paesi (senza Italia) hanno inviato gli impegni