Dall'Everest, il tetto del mondo, al Monte Bianco, la cima più alta d'Europa, la crisi climatica corre veloce tra i ghiacciai. Negli ultimi vent'anni hanno perso il 5,4% della loro massa, una riduzione pari a circa 6.
A indicare la bussola da seguire sono il Club Alpino Italiano, il Comitato Glaciologico Italiano, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, l'Unione delle Associazioni di Alpinismo e Legambiente. Insieme a loro un network di 60 firmatari tra Ong, enti di ricerca e altre organizzazioni. Sono due i pilastri al centro del manifesto: la riduzione delle emissioni di gas serra, limitando il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, e più azioni di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai che prevedono, tra l'altro, una governance europea dei ghiacciai e delle risorse di alta quota; una maggiore cooperazione internazionale tra ricercatori, società civile e istituzioni; campagne di informazione e sensibilizzazione tra i punti chiave al centro del documento.
"La sfida è enorme, ma il tempo per agire è ora - dichiarano i promotori - Solo attraverso una collaborazione efficace e un impegno condiviso sarà possibile garantire un futuro sostenibile per i ghiacciai e per le comunità che da essi dipendono".