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Clima: Kerry, alcuni paesi devono impegnarsi di più

"55% Pil globale già impegnato per riscaldamento entro 1,5 C"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 OTT - "Alcuni Paesi sono già sulla strada giusta e hanno manifestato il loro impegno" per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi, "altri no. È necessario che questi ultimi si facciano avanti e presentino dei piani per la riduzione delle emissioni e impegni più concreti. E' stato il tema degli ultimi 8 mesi, e questo sarà il tema del prossimo mese". Lo ha detto l'inviato del presidente Usa per il clima, John Kerry, a Sky TG24. Kerry si trova a Milano per partecipare alla Pre-Cop26, l'evento preparatorio della conferenza annuale dell'Onu sul clima, la Cop26, prevista a novembre a Glasgow in Scozia.
    "Il 55% del PIL globale è impiegato per centrare l'obiettivo di rimanere entro 1,5 gradi" dai livelli pre-industriali -, ha proseguito Kerry -. Parliamo di Canada, Giappone, USA, Regno Unito e Unione Europea. Questi Stati rappresentano il 55% del PIL. Abbiamo portato avanti una diplomazia climatica, lavorando con molti paesi. Adesso ci sono Paesi che sono pronti a presentare nuovi NDC (Nationally determined contributions, gli impegni di decarbonizzazione di uno stato, n.d.r.), ma non lo sapremo prima della fine del mese, quando ci incontreremo e avremo un quadro chiaro della situazione. È urgente che tutti i paesi prendano la situazione con assoluta serietà, e che siano più ambiziosi a riguardo".
    "Non sono fiducioso, sono speranzoso", ha proseguito Kerry.
    Se l'impegno globale di decarbonizzazione alla Cop26 di Glasgow "non fosse sufficiente, e potrebbe non esserlo - ha detto ancora -, dovremmo avere un processo per il prossimo anno, o per i prossimi due anni che sfrutti questo decennio. Gli scienziati hanno detto che abbiamo un periodo di 10 anni nel quale potremo prendere delle decisioni e implementarle per scongiurare le peggiori conseguenze. Quindi non finisce tutto con Glasgow, ci saranno altri incontri". (ANSA).
   

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