(ANSA) - ROMA, 17 GEN - Le città producono oltre l'80% del Pil mondiale, ma quasi metà di quel Pil - il 44% pari a 31.000 miliardi di dollari - rischia conseguenze "dirompenti" da disastri naturali a causa di un modello di sviluppo non in grado di integrare infrastrutture e ambiente naturale.
L'allarme arriva dal World Economic Forum, che propone una nuova roadmap per adottare soluzioni in grado di integrare infrastrutture urbane e ambiente naturale, ottimizzare la spesa e spingere al massimo la crescita sostenibile. Secondo l'organizzazione, con con l'Istituto Alexander von Humboldt e il Governo della Colombia ha lanciato l'iniziativa 'BiodiverCities by 2030', investimenti infrastrutturali in grado di aumentare la resilienza al cambiamento climatico possono creare 59 milioni di posti di lavoro e mitigare rischi crescenti legati a eventi climatici estremi.
"Nel paradigma convenzionale, lo sviluppo urbano e la salute dell'ambiente sono come l'olio e l'acqua"; dice Akanksha Khatri, responsabile del World Economic Forum per Natura e Biodiversità.
"Questo studio mostra che non deve necessariamente essere così.
La natura può essere l'ossatura portante dello sviluppo urbano.
Riconoscendo le città come sistemi viventi, possiamo favorire le condizioni per la salute delle persone, del pianeta e dell'economia nelle aree urbane": (ANSA).
Davos: Wef, cambiare modello sviluppo urbano, rischi elevati
Effetti climatici dirompenti per metà Pil prodotto dalle città