(ANSA) - ROMA, 27 APR - L'Italia "è in forte ritardo" sul
fronte della riqualificazione edilizia: secondo le ultime stime
disponibili, su oltre 12 milioni di patrimonio abitativo ne è
stato riqualificato, attraverso il superbonus, solo il 3,1%. Lo
sottolinea Legambiente nel suo ultimo rapporto "Civico 5.
L'associazione ambientalista osserva che il 3,1% di edifici
riqualificati è "una percentuale bassissima che dovrà crescere
anche in vista degli impegni che l'Europa potrebbe chiedere con
la Direttiva Case green e che per l'Italia significherebbe
intervenire in una prima fase, al 2030, su almeno 6,1 milioni di
edifici residenziali. Ovvero perlomeno su 871mila edifici
l'anno, il 7,2% del patrimonio residenziale. Più del doppio di
quanto ha saputo fare il superbonus".
Secondo Legambiente, al Paese serve una vera e propria
riforma in tema di politiche sull'efficienza energetica del
settore edilizio stabile e duratura nel tempo - almeno al 2030 e
con prospettive al 2035 - che preveda un sistema di incentivi
che guardi ai singoli interventi, ma soprattutto alla
riqualificazione complessiva degli edifici e alla prestazione
energetica ottenuta dall'intervento; il raggiungimento della
classe D come minima per avere gli incentivi; l'eliminazione di
ogni tecnologia a fonti fossili dal sistema incentivante e
introduzione del blocco alle installazioni dal 2025; il
ripristino della cessione del credito (che potrebbe essere
riservata solo agli interventi di efficientamento energetico e a
quelli relativi alla messa in sicurezza sismica) e degli
strumenti alternativi.
"È evidente che all'Italia - dichiara Stefano Ciafani,
presidente nazionale di Legambiente - serve con urgenza una
nuova e lungimirante politica di efficienza energetica per il
settore edilizio che sia al tempo stesso anche una grande
politica di welfare per imprese e famiglie". (ANSA).
Legambiente, Italia ritarda sulla riqualificazione edilizia
Con il superbonus interventi solo sul 3,1% del patromonio