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Assoclima: 'non fa bene discutere sulle caldaie a gas al 2029'

Necessario focalizzarsi su come favorire le pompe di calore

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 GIU - Discutere sul divieto di vendita delle caldaie a gas al 2020 "non fa bene" e "rischia di distogliere l'attenzione dall''argomento più importante: come raggiungere gli obiettivi del Green Deal al 2030, nel settore residenziale". Lo afferma Luca Binaghi,presidente di Assoclima (Anima-Confindustria). "Non ci appassiona un dibattito proiettato al 2029 - prosegue - ma ciò che si deve fare già ora per avviare una rapida e profonda elettrificazione dei sistemi di riscaldamento nel settore residenziale". "La pompa di calore elettrica - sottolinea Binaghi - non teme il confronto con nessun'altra tecnologia, sia per efficienza in termini di energia primaria, che di emissioni di CO2, che di utilizzo di energia rinnovabile prelevata dall'ambiente". "Per questo motivo - prosegue - riteniamo che l'attuale dibattito sottragga tempo ed energie a un confronto sul come consentire a tutti di rendere le proprie case più sostenibili, sia in termini ambientali che economici, grazie alla pompa di calore elettrica e sul come farla diventare il riferimento tecnologico del prossimo decennio". "È necessario - sottolinea Binaghi - che la pompa di calore non sia penalizzata da una tariffa elettrica che ancora non tiene conto delle fluttuazioni dei prezzi dell'energia.
    Dobbiamo intervenire con urgenza sul costo del kWh elettrico e su una riduzione dell'aliquota IVA sulle bollette degli utilizzatori finali".
    "Occorre poi un orizzonte temporale certo per gli investimenti - conclude il presidente di Assoclima - con un piano d'incentivi stabile nel tempo e commisurato al contributo che le diverse tecnologie Hvac (riscaldamento, ventilazione e aria condionata, ndr) a disposizione possono dare al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione". (ANSA).
   

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