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Rifiuti da costruzione, la metà recuperata è inutilizzata

Anpar e Nadeco, governo ne incentivi l'uso nelle opere del Pnrr

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 OTT - I rifiuti da costruzione e demolizione - circa 80 milioni di tonnellate gestiti all'anno - hanno un tasso di riciclo dell'81%, ma quasi la metà dei prodotti recuperati resta inutilizzata. Se non se ne incentiva l'impiego, anche nella realizzazione delle opere previste dal Pnrr, si rischia di bloccare l'intera filiera delle costruzioni.
    L'allarme è stato lanciato da Anpar, l'associazione nazionale produttori di aggregati riciclati che fa parte di Assoambiente, e da Nadeco (associazione nazionale demolizione ed economia circolare per le costruzioni), nel corso dell'evento dal titolo "Riciclo rifiuti inerti, traino dell'economia circolare".
    L'Anpar chiede quindi al governo di "prevedere linee guida che incentivino l'utilizzo di questi materiali nelle opere del Pnrr".
    Il problema quindi, spiega una nota, "riguarda non il tasso di riciclo, ma il tasso di circolarità, ovvero l'effettivo impiego di questi materiali che vengono correttamente trasformati in prodotti dalle aziende del settore, ma che poi stentano a trovare uno sbocco nei diversi mercati e in particolare in quello dei lavori stradali e più in generale delle grandi infrastrutture. La causa principale sta nella diffidenza ancora diffusa da parte delle stazioni appaltanti pubbliche. Proprio i lavori stradali, quelli ferroviari e quelli portuali e aeroportuali potrebbero costituire un'opportunità, in considerazione dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
    "Nelle aree del centro Italia in cui si sta affrontando la complessa ricostruzione post terremoto, e che rappresenta il più grande cantiere d'Europa, oltre il 50% dei prodotti riciclati ottenuti dal trattamento delle macerie attende solo di essere impiegato" spiega la nota. (ANSA).
   

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