(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Nel settore immobiliare commerciale a
livello europeo i consumi di energia calano, tranne per le
strutture alberghiere, mentre il settore sanitario risulta il
meno efficiente sia per i consumi sia per le emissioni di Co2.
L'Italia mostra performance energetiche diversificate, con una
riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2 in quasi tutti
gli ambiti: nella logistica il taglio maggiore dei consumi
(-11,4%) mentre nel residenziale scendono di più le emissioni
(-15%).
E' quanto emerge dall'aggiornamento annuale dell'Indice Esg
(sulla governance ambientale,
sociale e aziendale) fatto da Deepki, società di data
intelligence Esg per il settore real estate. Si tratta di un
indice che fornisce i valori di riferimento per consumi
energetici ed emissioni di Co2 della media degli immobili in
base al paese europeo in cui si trovano e alla destinazione
d'uso (logistica, retail, sanità, uffici, hotel e residenziale).
I Paesi esaminati sono Italia Francia, Germania, Spagna,
Regno Unito e Benelux, nonché l'Europa nel suo complesso. Emerge
quindi quali investimenti sono considerati sostenibili secondo
la tassonomia dell'Ue e quali invece sono esposti a rischio
climatico e a conseguente perdita di valore.
Per raggiungere l'obiettivo della neutralità carbonica entro
il 2050, la Commissione Europea ha definito alcuni criteri di
sostenibilità all'interno della Tassonomia Ue che prevedono che
gli edifici che si trovano nel "Top 15%" del patrimonio edilizio
nazionale in termini di consumo energetico vengano considerati
investimenti sostenibili e siano un punto di riferimento per
l'intero settore. (ANSA).
Edifici commerciali, in Italia meno consumi ed emissioni Co2
Male gli hotel. In Europa il settore sanitario è poco efficiente