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Transizione energetica e Ia cambiano volto delle città

Ad di Engie, 'per decarbonizzare servono le infrastrutture'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - La transizione energetica, l'emergenza climatica e l'intelligenza artificiale stanno ridisegnando il volto delle città, in continua evoluzione anche grazie alle tecnologie e alle nuove sfide dell'architettura e dell'ingegneria strutturale. "Le città d'Europa, del mondo e del futuro" tenuto presso la sede di Comin & Partners, si è incentrato così sui cambiamenti delle aree urbane. Come ha spiegato all'evento Monica Iacono, ad di Engie Italia "una smart city è necessariamente un crocevia tra fisico, digitale e infrastrutture energetiche. Una necessità quella di affrontare la decarbonizzazione delle nostre città attraverso infrastrutture energetiche adeguate".
    L'evento, durante il quale è stato presentato "Fare belle le città", il secondo numero di Comprendere, il quadrimestrale geopolitico di Comin & Partners, ha visto la partecipazione di Gianluca Comin, presidente di Comin & Partners, Lelio Alfonso, direttore di Comprendere, Giovanni Castellaneta, già Ambasciatore negli Stati Uniti, Laura Lieto, Vicesindaco e Assessore all'Urbanistica del Comune di Napoli, Antonino Saggio, professore presso l'Università Sapienza di Roma, Monica Iacono, amministratore delegato di Engie e Giulio Sapelli, coordinatore scientifico della rivista.
    E per Lieto "differenze e disparità: sono queste le parole chiave nel percorso di rigenerazione urbana a Napoli.
    Attualmente, ci troviamo di fronte a grandi divari, che, tuttavia, possono rappresentare un'opportunità. È essenziale infatti concentrarsi sui contenuti e sulle specificità dei territori, considerando che il tema delle differenze e' stato al centro dei cicli di programmazione europea, fondati sui principi di coesione e sul superamento dei divari stessi.
    La relazione tra il patrimonio culturale e la vita quotidiana è un punto centrale. Si sta lavorando intensamente nella nostra città per considerare il patrimonio come campo di sperimentazione per progetti di rigenerazione che intendano il patrimonio culturale come spazio pubblico, luogo di confronto tra storie pubbliche e aspirazioni diverse": (ANSA).
   

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