(ANSA) - PALMI, 22 LUG - Dal 2021 al 2023 i reati nel ciclo
del cemento sono cresciuti del 37%, con un picco del +28,7% nel
2022, lo stesso anno in cui l'Istat segnala il balzo in avanti
del "mattone illegale" con una crescita del 9,1% rispetto al
2004. Sono i dati di Legambiente - Rapporto Ecomafia.
Complessivamente, dal 2021 al 2023, secondo i dati di
Legambiente, "sono stati accertati 34.714 reati, alla media di
31,7 al giorno, uno ogni 45 minuti. Il 42,7% si è concentrato
nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania,
Puglia, Calabria e Sicilia). Le persone denunciate sono state
36.753 (con una crescita del 47,6%) e 5.075 i sequestri penali
effettuati. La pressione del cemento illegale non riguarda
soltanto queste regioni. Sia i dati dell'Istat che quelli
relativi al lavoro svolto da forze dell'ordine e capitanerie di
porto segnalano criticità crescenti nel Lazio e in Toscana".
La Calabria è una delle regioni del sud tra le più ferite.
Qui, stando ai dati Ecomafia, dal 2021 al 2023 sono stati
accertati 3.003 reati, con una flessione nel 2022 e un'impennata
del 20,1% nel 2023. Nel 2023 i reati accertati sono stati 1.046,
con 1.230 persone denunciate (+29% sul 2022). "Dati - sostiene
l'associazione ambientalista - nel complesso preoccupanti, ma su
cui la Calabria ha deciso di non abbassare la testa dando
segnali importanti di controtendenza con sequestri, demolizioni,
controlli effettuati nelle zone costiere con l'ausilio di droni
(come avviene a Palmi dove lo scorso marzo sono state
sequestrati 9 immobili e denunciate 33 persone), e con il
monitoraggio di ordinanze di abbattimento. A testimonianza di
ciò questa mattina il blitz di Goletta Verde insieme
all'amministrazione del Comune di Palmi davanti ad un immobile
abusivo che verrà demolito a settembre".
Secondo Legambiente dal 2004 al 2022 nei 387 Comuni di
Sicilia, Campania, Puglia e Calabria che hanno risposto al
monitoraggio "Abbatti l'abuso" sono state emessa 52.661
ordinanze di demolizione, di cui ne sono state eseguite 7.791,
il 14,8%. In Calabria, proprio in ragione della scarsa risposta
delle amministrazioni comunali (54 Comuni, il 13,4% del
campione) e della bassissima percentuale di demolizioni eseguite
(598 rispetto pari al 9,6%), Legambiente e Regione Calabria
hanno avviato un nuovo monitoraggio tutt'ora in corso, frutto di
un Protocollo d'intesa, con cui analizzare lo stato dell'arte
della lotta all'abusivismo, che è stato esteso anche alle
Province, alle Prefetture ed alle Procure della Repubblica.
(ANSA).
Legambiente, tra 2021 e 2023 in aumento reati abusivismo, +37%
Calabria tra le più colpite,crescono demolizioni ma ancora poche