(ANSA) - ROMA, 24 SET - Nell' ultimo anno idrologico, da
maggio del 2023 a maggio del 2024, la capacità idrica degli
invasi principali del distretto Appennino Meridionale ha subìto
una contrazione compresa tra il 17% e il 45% a seconda delle
zone. I dati vengono diffusi in occasione del Festival
dell'Acqua di Utilitalia, incentrato sui temi del servizio
idrico, che prende il via oggi a Firenze.
Dal 2012 al 2022, rileva Utilitalia, gli investimenti nel
settore sono aumentati del 227%, a 4 miliardi annui e i 63 euro
per abitante, dato che dovrebbe salire quest'anno fino a 70 euro
contro però la media europea di 82 euro annui per abitante, che
sale fino a 100 euro nei Paesi più virtuosi. In Italia dove non
operano soggetti industriali nelle gestioni in economia, che
interessano ancora 1.465 Comuni e 7,6 milioni di cittadini, di
cui il 93% al Sud, si continuano a investire mediamente appena
11 euro l'anno.
Secondo le stime di Utilitalia, di fronte alle nuove sfide poste
dai cambiamenti climatici gli investimenti dovrebbero crescere
ancora rispetto ai 4 miliardi annui attuali, per colmare il
fabbisogno complessivo di settore stimato in circa 6 miliardi di
euro l'anno. E oltre a quanto reso disponibile dal Pnrr, secondo
Utilitalia, sarebbero necessari altri 900 milioni all'anno.
"Una volta terminati i fondi del PNRR - spiega Filippo
Brandolini, presidente di Utilitalia - sarà necessario un
ulteriore sforzo da parte del Governo attraverso uno
stanziamento strutturale in manovra di almeno 1 miliardo di euro
l'anno per i prossimi 10 anni, perché tutte le opere necessarie
alla messa in sicurezza del sistema idrico nazionale non possono
essere unicamente a carico delle tariffe. (ANSA).
La siccità svuota gli invasi del Sud, in 1 anno fino a -45%
Utilitalia, contro la crisi investimenti su da 4 a 6 miliardi