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Legambiente, solo 4,6% dei terreni irrigato con acque reflue

L'agricoltura rappresenta il 57% dei prelievi di acqua

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 OTT - In Italia il comparto agricolo consuma troppa acqua, rappresentando il 57% del totale dei prelievi d'acqua, seguito da usi civili (31%) e industriali (12%). Ma anche in fatto di riutilizzo e recupero della risorsa idrica in agricoltura, l'Italia fa fatica. Solo il 4,6% dei terreni irrigati utilizza acque reflue depurate e c'è poca attenzione nel recupero delle acque piovane. Sono i dati forniti da Legambiente in occasione del 4/o Forum Acqua, organizzato a Roma in collaborazione con Utilitalia.
    Sul fronte qualità dell'acqua e delle falde, preoccupa l'utilizzo di fertilizzanti e pesticidi nei campi agricoli, che incidono anche sulla qualità della risorsa, così come la presenza di microplastiche. Secondo gli ultimi studi disponibili di Ispra, sono state trovate 183 diverse sostanze inquinanti nel 55,1% dei punti di monitoraggio in acque superficiali e nel 23,3% di quelli in acque sotterranee, per la maggior parte erbicidi (principalmente Glifosato e dal suo metabolita Ampa).
    Ma l'agricoltura è anche uno dei settori più colpiti dalla crisi climatica, che accelera il passo con forti periodi di siccità, con grandinate e alluvioni che danneggiamo sempre più i campi agricoli. In sintesi, l'agricoltura si trova a fare i conti con troppa o poco acqua, dimostrandosi ogni volta sempre più impreparata.
    Negli ultimi 4 anni (dal 2021 al 20 settembre 2024), secondo i nuovi dati dell'Osservatorio Città Clima di Legambiente, si sono registrati 96 eventi meteo estremi legati all'acqua che hanno colpito il comparto agricolo. La maggior parte dei danni sono dovuti a grandinate (58%), siccità (27%), allagamenti (10%) e alle esondazioni fluviali (4%). Le regioni più colpite sono Piemonte, Veneto, Puglia, Emilia-Romagna e Sardegna.
    Legambiente ricorda che, se opportunamente trattata, dai depuratori esce un potenziale di 9 miliardi di m3 all'anno di acqua ricca di nutrienti. Una risorsa preziosa su cui il Paese dovrebbe puntare dandosi degli obiettivi di crescita con un riutilizzo in agricoltura del 20% delle acque reflue depurate entro il 2025, il 35% entro il 2027 e il 50% entro il 2030.
    (ANSA).
   

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