Rubriche

Wwf, stupefacenti le accuse di Musumeci agli ambientalisti

"Per il ministro bloccano con l'Ispra le opere per il clima"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 OTT - "Le parole pronunciate dal ministro Musumeci ieri al Tg1 hanno dello stupefacente. Per il ministro della Protezione Civile e le Politiche del Mare l'inazione rispetto alle opere di adattamento al cambiamento climatico sarebbe responsabilità dell'integralismo di alcuni ambientalisti e addirittura dell'Ispra, rea di essere troppo rigida nel difendere i vincoli di alcune aree". Lo scrive il Wwf Italia in una nota.
    "Il Wwf ritiene prezioso il lavoro svolto da tutti gli organismi tecnico-scientifici, tra cui Ispra - prosgue la ong -, e ricorda quanto inerte sia rimasta la politica - di cui il ministro Musumeci è rappresentante dalla metà degli Anni '70 del secolo scorso - rispetto alla piaga italiana del consumo di suolo che da anni Ispra documenta. Ogni secondo trasformiamo, modifichiamo, cementiamo 2 metri quadri di territorio".
    "La legge sul consumo del suolo prende polvere da più di un lustro nei cassetti del Parlamento - scrive ancora il Wwf - e il Governo, a differenza di altri temi, si guarda bene da prendere l'iniziativa, e il fatto che il piano di adattamento sia bloccato da mesi al Ministero dell'Ambiente la dice lunga. Il governo Meloni, di cui Musumeci fa parte, ha cercato di bloccare il Regolamento europeo sul ripristino della natura, elemento insostituibile e quindi indispensabile per la sicurezza del territorio".
    Il Wwf parla di "politica che strizza l'occhio ai condoni, che non esita a sperperare più di 14 miliardi sul Ponte sullo Stretto, invece di investire in difesa del territorio, che pensa che la tutela sia un eccesso e non una garanzia. Insomma, quella politica per cui il problema è chi chiede da decenni di dare spazio e rinaturalizzare i fiumi, di liberarli dal cemento, di garantire ampie fasce di esondazione programmabile, di rispettare rigidamente le fasce di protezione, di ridurre le emissioni climalteranti". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it