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Ong, via i partiti dalla gestione delle aree protette

"Serve una riforma delle legge 394 per ridarla ai tecnici"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - "Una vera riforma" delle legge quadro delle aree protette, la 394 del 1991, "dovrà superare le scelte che nel tempo hanno portato la governance delle aree protette nazionali ad essere condizionata da istanze locali e partitiche, ribadendo la centralità della conservazione secondo criteri scientifici e tecnici". Lo scrivono in un documento comune le associazioni ambientaliste Club Alpino Italiano, Greenpeace Italia, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, ProNatura, Touring Club Italiano, Worldrise e Wwf Italia, in vista degli Stati generale delle Arre protette, che si terranno a Roma il 17 e 18 dicembre.
    "Uno dei momenti di confronto previsti nei prossimi Stati Generali - si legge nel documento unitario - riguarda la modifica della legge quadro sulle aree naturali protette (Legge 6 dicembre 1991, n. 394) su cui in Parlamento sono state già presentate due proposte di modifica, sia dalla maggioranza che dalla minoranza".
    "La legge n. 394/91 è indubbiamente una legge di successo - scrivono ancora le ong - che in pochi anni ha consentito di far crescere notevolmente la superficie di territorio italiano protetto. Le associazioni ambientaliste sono sempre state disponibili al confronto su come riformare una normativa con più di 30 anni di vita. Hanno però evidenziato come fosse necessario intervenire soprattutto per renderla più in linea con l'evoluzione europea e internazionale seguita all'approvazione di convenzioni internazionali e di direttive e regolamenti, ma anche per restituirle una necessaria riconfigurazione logica, dopo le tante modifiche estemporanee attuate negli anni".
    (ANSA).
   

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