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Federmanager, 'in Italia, l'IA è adottata dall'1,5% delle Pmi'

Cuzzilla, 'è un nuovo paradigma, non è mera tecnologia'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 NOV - L'intelligenza artificiale "è un nuovo paradigma, non è mera tecnologia. Questioni occupazionali, etiche, di privacy e di sicurezza nazionale impongono di considerare questa sfida oltre la dimensione economicistica. Per ora, fatte le dovute eccezioni, il mondo produttivo sembra in ritardo: in Italia, l'Intelligenza artificiale è adottata dall'1,5% delle piccole imprese e dal 12% di quelle con più di 250 dipendenti".
    Ad affermarlo il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla.
    "È concreto - aggiunge, dal palco dell'Assemblea, nella Capitale - il rischio di accelerare la segmentazione e la diseguaglianza produttiva del nostro sistema imprenditoriale, tra piccole e grandi imprese, tra Nord e Sud, tra settori tecnologici e settori tradizionali. È stato detto che il paradosso è una verità messa a testa in giù per attirare l'attenzione. In questo caso la verità è che il patrimonio di conoscenze dell'umanità è messo all'asta", prosegue, esaltando "gli incentivi all'investimento in capitale umano, che devono andare di pari passo con quelli per le tecnologie abilitanti.
    Ricordo che il piano Industria 4.0 ha funzionato a marcia ridotta, proprio perché aveva trascurato di sostenere l'investimento sulle persone".
    Per il presidente, "pure se ci piace accarezzare l'idea di predire il futuro sulla base di algoritmi, dobbiamo predisporre piani di contingenza più efficaci per tramutare in realtà la seconda parte del progetto a cui è dedicato questo mio intervento, ovvero la realizzazione di un'Italia competitiva e affermata nel mondo". (ANSA).
   

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