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Italia-Africa: Pichetto, sicurezza, transizione e crescita

'Rafforziamo un ponte, importanti i partneriati paritari"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - "Questa sessione è dedicata a 'sicurezza e transizione energetica' ma avremmo potuto chiamarla 'futuro e sviluppo'. L'accesso all'energia è infatti un obiettivo dell'Agenda 2030 dell'Onu ma rientra anche nella crescita inclusiva prevista dall'Aspirazione n.1 dell'Agenda 2063 dell'Unione Africana. Per questo penso che oggi dobbiamo discutere di sicurezza e transizione energetica insieme al tema della crescita". Così il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, nel discorso al vertice Italia-Africa rilevando che "oggi in quest'aula rafforziamo un ponte che deve andare nelle due direzioni e spingere crescita e sicurezza su entrambi i lati, attraverso partenariati paritari".
    "Lo sviluppo di fonti, tecnologie e infrastrutture energetiche costituisce infatti una precondizione sia per la prosperità dell'Africa sia per la crescita e la sicurezza di Italia ed Europa. - ha osservato il ministro - Intendiamo investire risorse e competenze per rafforzare il potenziale energetico africano e accompagnare lo sviluppo di interconnessioni tra le due sponde del Mediterraneo con progetti per la produzione in loco di energia, da destinare alle comunità locali e poi alla domanda che viene dal nord. Ciò creerà opportunità di sviluppo e occupazione in Africa".
    Pichetto ha spiegato che "parliamo di un'energia che sarà sempre più pulita e sicura, perché decarbonizzazione e sicurezza energetica convergono se perseguite con un approccio non ideologico e sostenibile, in un continente dove il 43% degli abitanti non ha accesso all'elettricità. Per la Banca Africana di Sviluppo il cambiamento climatico potrebbe ridurre il Pil dell'Africa Subsahariana fino al 3% al 2050 - ha ricordato Pichetto - Il nesso energia-clima-sviluppo è quindi cruciale. E su questo l'Italia sta facendo la sua parte: il presidente Meloni ha già annunciato che all'Africa sarà destinato oltre il 70% del Fondo italiano per il Clima (3 miliardi di euro); e con i 100 milioni di euro annunciati a Cop28, l'Italia è inoltre il primo donatore del Fondo su 'Perdite e Danni'. E sono davvero soddisfatto che, per la prima volta, su iniziativa della Presidenza Italiana, quest'anno l'Africa sarà una delle priorità settoriali del Gruppo di Lavoro Energia e Clima del G7". (ANSA).
   

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