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In Ue l'87% del consumo di risorse viene da materie vergini

Erion, 'garantire efficienza del riciclo su scala europea'

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 21 GIU - Nonostante gli sforzi compiuti nell'ambito dell'economia circolare, oltre l'87% del consumo di risorse nell'Unione europea dipende ancora da materie prime vergini. E' il dato emerso dal Forum sulla Responsabilità Estesa del Produttore organizzato a Firenze dalla società multiconsortile Erion di Milano. A fronte di un consumo medio pro capite globale di risorse di circa 12,5 tonnellate all'anno, le attuali politiche potranno non essere sufficienti a ridurre l'uso di materie prime, la cui domanda crescerà, rispetto al 2000, di 2,5 volte entro il 2050.
    "Di fronte a questo scenario - afferma Erion -, per raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 sarà necessario, in primo luogo, promuovere un mercato unico per il recupero delle materie prime critiche (palladio, neodimio, cobalto, litio, tantalio) e garantire efficienza del riciclo su scala europea, assicurando l'approvvigionamento ai principali siti di produzione".
    Nel settore clean-tech la domanda di litio, rispetto alla domanda globale è passata dal 30% del 2017 al 56% del 2022 e quella di cobalto dal 17% al 40%. Le dimensioni del mercato di questi materiali, necessari per la transizione energetica, ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022. Si stima infatti che entro il 2030 la domanda globale di materie prime critiche crescerà di 3,5 volte superando i 30 milioni di tonnellate.
    (ANSA).
   

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