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Tasse sui super ricchi e su CO2 contro cambiamenti climatici

Indagine di Ipsos per Earth4all e Alleanza beni comuni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Una tassa sulle grandi ricchezze ed una sui clima alteranti per rendere più efficace la lotta al cambiamento climatico. E' d'accordo su questi due strumenti la maggioranza dei cittadini intervistati in un'indagine condotta da Ipsos per conto di Earth4All e dell'Alleanza Globale per i Beni Comuni in 18 Paesi del G20, inclusa l'Italia, che analizza l'opinione pubblica su alcuni temi chiave della società contemporanea inerenti al funzionamento della democrazia e alla capacità del sistema economico di generare benessere, affrontare la crisi climatica e ridurre le disuguaglianze.
    In particolare, in Italia emerge la richiesta di politiche ambiziose per la transizione ecologica e la profonda sfiducia nella politica. Alcuni dati principali: Il 62% degli intervistati crede che sia necessario agire immediatamente e su larga scala per combattere il riscaldamento globale.
    Il 71% è a favore di misure fiscali che tassino l'inquinamento per i gas climalteranti, anche come strumento per redistribuire risorse nel Paese.
    Il 25% degli intervistati ha fiducia nel fatto che il governo nazionale prenda decisioni che effettivamente creino benefici per la maggioranza del Paese (dato tra i peggiori tra i Paesi del G20). Solo il 31% degli intervistati è ottimista sul proprio futuro personale, contro una media del 62% nei paesi del G20 intervistati.
    Più in generale in tutti i Paesi del G20 intervistati, la maggioranza degli adulti (68%) sostiene la proposta di una tassa più alta sul patrimonio dei ricchi, come mezzo per finanziare importanti cambiamenti della nostra economia e dei nostri stili di vita.
    Per quanto riguarda il cambiamento climatico e la protezione della natura, il 71% delle persone intervistate nei 18 Paesi del G20 ritiene che sia necessario intervenire immediatamente, entro il prossimo decennio, per ridurre le emissioni di carbonio. Il 68% delle persone intervistate nei 17 Paesi del G20 concorda sul fatto che il funzionamento dell'economia del proprio Paese dovrebbe dare priorità alla salute e al benessere delle persone e della natura, anziché concentrarsi esclusivamente sul profitto e sull'aumento della ricchezza. Inoltre, il 62% concorda sul fatto che il successo economico di un Paese dovrebbe essere misurato in base alla salute e al benessere dei suoi cittadini, non alla velocità di crescita dell'economia. (ANSA).
   

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