(ANSA) - ROMA, 25 SET - Il cambiamento climatico ha
raddoppiato la probabilità di alluvioni mortali in Europa
centrale susseguite alla "pioggia più intensa di sempre". E'
quanto afferma uno studio di World Weather Attribution che
avverte che le inondazioni diventeranno più distruttive con
l'ulteriore riscaldamento causato dai combustibili fossili e che
sottolinea l'accelerazione dei costi del cambiamento climatico.
Combinando le osservazioni meteorologiche con i modelli
climatici, gli scienziati hanno scoperto che il cambiamento
climatico ha reso le precipitazioni almeno due volte più
probabili e il 7% più intense. Se il mondo non abbandonerà i
combustibili fossili, causando un riscaldamento globale di 2°C,
simili eventi di pioggia di quattro giorni diventeranno più
intensi del 5% e più frequenti del 50%, con il rischio di
inondazioni ancora più distruttive.
Secondo i ricercatori, investire in spazi di stoccaggio su
larga scala nelle pianure alluvionali e in sistemi di allerta,
nonché ridurre al minimo lo sviluppo urbano nelle aree a rischio
di inondazioni, ridurrà l'impatto e salverà vite umane.
Lo studio è stato condotto da 24 ricercatori del gruppo World
Weather Attribution, tra cui scienziati di università e agenzie
meteorologiche di Polonia, Austria, Cechia, Germania, Svezia,
Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi.
"Il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale,
soprattutto per le fasce più povere della società, e tutti gli
europei devono sapere che affrontarlo renderà le loro vite molto
migliori", spiega Otto, Senior Lecturer del Climate Science at
Grantham Institute - Climate Change and the Environment,
Imperial College London. "L'abbandono dei combustibili fossili
crea posti di lavoro, abbassa le bollette energetiche, rende le
città luoghi più sani in cui vivere e riduce il rischio di
inondazioni micidiali. Non è una questione di tecnologia,
sappiamo come ridurre la domanda e sostituire le energie fossili
con quelle rinnovabili" (ANSA).
Wwa, cambiamento clima raddoppia possibilità alluvioni mortali
Servono investimenti e stop ai combustibili fossili