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La natura come alleata, regioni Med insieme contro rischi clima

Med-Iren, finanziato dall'Ue, promuove soluzioni innovative

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 22 NOV - Sette territori del Mediterraneo, dall'Italia alla Francia, dalla Spagna alla Grecia e Cipro, uniscono le forze per rendere le infrastrutture critiche più resistenti ai cambiamenti climatici usando la natura come alleata. È ufficialmente partito Med-Iren (Mediterranean Critical Infrastructure Resilience Engineering with Nature-Based Solutions), il progetto europeo che punta a rafforzare la resilienza attraverso soluzioni naturali e politiche di adattamento innovative. Coinvolte la Toscana e Ischia, Granollers in Spagna, la Provenza-Alpi-Costa Azzurra in Francia e Egaleo in Grecia, con l'obiettivo di rispondere alle emergenze climatiche. I modelli saranno replicati anche a Larnaka (Cipro), Sitia (Grecia), Burgas (Bulgaria) e persino Helsinki, tra Mediterraneo, Mar Nero e Nord Europa.
    Le recenti alluvioni in Spagna, Francia e Italia hanno dimostrato quanto servano infrastrutture capaci di resistere a eventi estremi. "Le soluzioni basate sulla natura (Nbs) sono un approccio innovativo per adattarsi ai cambiamenti climatici - si legge in una nota del progetto, finanziato dall'Ue e di cui l'ANSA fa parte -. Possono proteggere infrastrutture idriche, energetiche, di telecomunicazione, trasporto e sociali, garantendo al contempo sicurezza e stabilità".
    Un esempio arriva dalla Toscana, dove sono in discussione soluzioni per contrastare l'erosione costiera. Invece di costruire una diga di 3,5 metri, Med-Iren propone di proteggere la costa con una spiaggia di ghiaia che assorbe le onde, mantenendo libero l'accesso al Mar Ligure e preservando il panorama per la comunità locale.
    "La natura ha una forza abbondante che può mettere a rischio la nostra sopravvivenza. Ma ha anche un enorme potenziale, se sappiamo come lavorarci. Con oltre 1,6 milioni di persone colpite da alluvioni in Europa lo scorso anno, le inondazioni rappresentano un rischio primario - ha spiegato il direttore della ricerca del Centro nazionale per la ricerca scientifica Demokritos, Thanasis Sfetsos -. Utilizzeremo pareti naturali sugli argini dei fiumi per assorbire l'acqua e prevenire le inondazioni. Utilizzeremo anche diverse piante endemiche per filtrare l'acqua e riutilizzarla per l'irrigazione, al fine di affrontare la siccità". (ANSA).
   

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