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Legambiente, troppi pesticidi negli alimenti, servono norme

Frutta la più colpita, olio e vino migliorano

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 DIC - Troppi i pesticidi nei piatti degli italiani, il Paese ha bisogno di una legge che regoli la presenza di fitofarmaci nei nostri cibi. E' quanto chiede Legambiente che ha realizzato un rapporto sulla questione.
    Secondo i dati del dossier realizzato su 5.233 campioni di cibo, infatti, il 41,3% contiene residui, il 26,3% contiene più di un residuo di fitofarmaci, con il rischio di effetti additivi e sinergici che potrebbero compromettere la salute umana, in particolare nei casi di contaminazioni multiple come quelle rilevate in frutta e verdura. Tra gli alimenti più colpiti spicca la frutta, con il 74,1% di campioni contaminati da uno o più residui. Seguono la verdura (34,4%) e i prodotti trasformati (29,6%), con i peperoni (59,5%), seguiti da cereali integrali (57,1%) e dal vino (46,2%). Olio extravergine di oliva e vino mostrano segnali positivi, evidenziando il successo delle filiere sostenibili. Pochissimi invece i residui nei prodotti biologici (il 7% dei campioni analizzati) e dovuti presumibilmente alla contaminazione accidentale "Sono urgenti l'approvazione di un nuovo Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei fitofarmaci e della legge contro le agromafie, l'introduzione di normative contro il multiresiduo, il rafforzamento del supporto all'agricoltura biologica e una maggiore equità nell'accesso ai fondi per le piccole e medie imprese agricole che hanno intrapreso la strada della transizione", spiega il presidente di Legambiente Stefano Ciafani.
    Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente, ha aggiunto: "Una delle risposte all'allarme relativo all'uso dei fitofarmaci e alla necessità di ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura è sicuramente l'agricoltura biologica", "l'Italia continua a essere un leader europeo con 2,5 milioni di ettari coltivati a biologico, pari al 19,8% della Superficie agricola utilizzata (Sau). Tuttavia, per incentivare una crescita maggiore di questo settore e colmare il divario tra domanda e offerta, è fondamentale introdurre strumenti che facilitino i consumatori (bonus per le categorie più fragili, mense bio in ospedali, scuole e università) e riducano i costi per i produttori, a partire dalla certificazione, favorendo l'accesso a pratiche agricole sostenibili". (ANSA).
   

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