(ANSA) - ROMA, 05 DIC - In occasione della giornata mondiale
del suolo, il WWF accende i riflettori su "uno degli habitat più
devastati", ovvero, le sponde e le aree lungo i fiumi. Secondo
l'associazione "negli ultimi 50 anni abbiamo perso una
superficie complessiva pari a circa 2. 000 campi da calcio. La
distruzione degli ambienti ripariali si somma al danno dovuto
agli sbarramenti artificiali presenti in tutto il sistema
fluviale italiano, almeno 11.000 tra dighe, briglie e traverse
di cui gran parte obsolete".
Secondo il rapporto Ispra "l'8,6% della superficie edificata
nazionale (46.436 ettari) ricade in area a pericolosità da
frana, con un massimo in Valle d'Aosta (55,29%) e Liguria
(49,4%) dove circa la metà degli edifici sono in aree a
pericolosità da frana, mentre la Toscana è la regione con più
ettari di superficie edificata esposta (10.518 ettari, il 32%
delle aree edificate della regione)". La situazione è
preoccupante anche per quanto riguarda la pericolosità idraulica
visto che il "12,9% delle aree edificate (69.743 ettari) ricade
in aree a pericolosità idraulica media, con un massimo del 63%
(33.261 ettari) in Emilia-Romagna", seguito a distanza dal
Veneto con 7087 ettari di aree edificate.
"Stiamo rendendo il nostro territorio fluviale sempre più
fragile ed esposto agli eventi estremi e gli interventi finora
adottati - afferma il Wwf - vanno in senso contrario a quanto
indicato dal Regolamento europeo sul Ripristino della natura che
impone agli Stati membri di riqualificare almeno 25.000 km di
fiumi europei entro il 2030: questo rappresenterebbe
un'importante inversione di tendenza verso il ripristino, la
rinaturazione e la rivitalizzazione delle nostre acque. Se i
fiumi vengono liberati e si permette loro di seguire il corso
naturale, è possibile limitare gli effetti degli eventi
climatici disastrosi come inondazioni e la siccità: questi
habitat, infatti, sono capaci di assorbire l'acqua in eccesso
durante i periodi di piogge abbondanti e reintegrare le acque
sotterranee attraverso un lento rilascio durante i periodi di
siccità". (ANSA).
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