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Pichetto, Italia impegnata per una transizione non ideologica

'Non escludere nessuna tecnologia sicura per l'energia'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - L'Italia "è impegnata con convinzione nella transizione" energetica, con l'obiettivo di abbattere le emissioni e limitare l'aumento della temperatura, ma allo stesso tempo tale transizione "deve essere non ideologica, e altrettanta determinazione va messa per sviluppare tecnologie che rispondano alla crescente domanda di energia". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in un panel sul "saper far nel mondo" alla Conferenza degli Ambasciatori a Roma.
    Nella visione italiana, secondo il ministro un pilastro è quello della "neutralità tecnologica: sulla via della sicurezza energetica e decarbonizzazione, nessuno va lasciato indietro e nessuna tecnologia va esclusa, se sicura, efficace e sostenibile", ha sottolineato Pichetto.
    C'è ad esempio il nucleare, dove l'Italia dà un "contributo guida" alla ricerca con i nostri ingegneri. Poi i biocarburanti, "per contribuire a decarbonizzare il parco veicoli del nostro Paese". Ed ancora l'idrogeno: l'Italia ha lanciato una strategia nazionale, legata alla produzione in Nord Africa, nell'ambito del Piano Mattei.
    L'altro pilastro è la sostenibilità. "Vuol dire - aggiunge il ministro - che gli obiettivi climatici vanno perseguiti tenendo conto di sicurezza energetica e sostenibilità economica e sociale. E la nuova Commissione potrà farlo con un approccio legato anche a mutate condizioni rispetto a quando il green deal era stato immaginato". Per il ministro questo "è un concetto che vale anche fuori dall'Europa", tanto che a Baku l'Italia "ha spinto per una finanza climatica efficace, per allargare la base dei contributori e favorire meccanismi pubblico-privato per decarbonizzare i Paesi vulnerabili, a cominciare dall'Africa".
    Il ministro ha poi ricordato che le politiche energetiche dell'Italia sono obiettivi "che perseguiamo non solo per combattere il cambiamento climatico ma anche come motivo di qualificazione delle nostre produzioni". Il ministro ha ricordato a questo proposito l'avanguardia delle imprese italiane nella decarbonizzazione, che diventa anche un "brand di penetrazione nei mercati internazionali". Ad esempio il tasso di riciclo dell'Italia che "supera il 20% rispetto al 12 dell'Ue, con le nostre imprese modello vincente di sostenibilità, che ora vogliamo estendere la comparto chiave della moda e del tessile".
    (ANSA).
   

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