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Locatelli, in Cdm 2 decreti attuativi della legge delega sulla disabilità

Per l'inserimento lavorativo dei giovani con disabilità

Redazione Ansa

"Mi ritrovo pienamente in tutte le richieste di Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, sull'importanza della ricerca, diagnosi precoce che può rallentare lo sviluppo più critico della malattia e soprattutto per la parte che mi compete, che è quella della dimensione sociale. Dove serve davvero investire nell'inserimento lavorativo nella dimensione abitativa, nel rispetto della persona a 360 gradi, nella parte della dimensione ricreativa e sportiva". Lo dice in occasione di un evento in Senato per la settimana nazionale dedicata alla sclerosi multipla, il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.

    A livello operativo su ciò che il governo sta facendo per la sclerosi multipla e il tema correlato della disabilità, il ministro sottolinea che sono stati presentati di recente due decreti attuativi dei cinque previsti dalla legge delega per la disabilità del 2022, specie per quanto riguarda l'inserimento lavorativo dei giovani con disabilità.

    "C'è tutta la parte della legge delega per la disabilità del 2022 - spiega Locatelli - che prevede cinque decreti attuativi: è una norma molto importante per ridefinire quello che è l'accertamento della condizione dell'invalidità civile ma non solo. Mette al centro il progetto di vita recependo i principi della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

    Il primo maggio in Cdm abbiamo portato il primo decreto attuativo, che riguarda la riqualificazione degli enti locali, dal punto di vista dell'accessibilità dei servizi ma anche dei lavoratori, che devono avere la possibilità di svolgere il proprio lavoro all'interno di comuni e enti locali in modo autonomo e senza barriere fisiche né tecnologiche - prosegue - .

    Poi abbiamo portato in Cdm una norma che riguarda l'incentivo all'inserimento lavorativo, in particolare per i giovani con disabilità, stabilendo un fondo a disposizione degli enti del Terzo Settore, perché sappiamo bene che la legge 68 del 1999 sull'inserimento lavorativo delle persone con disabilità non ha funzionato in questi anni e sono stati proprio gli enti del terzo settore in qualche modo a creare posti di lavoro e dare nuove occasioni".

    "Abbiamo voluto dare un incentivo a loro - conclude- e lasciarne traccia anche dal punto di vista dell'inserimento lavorativo e dell'accompagnamento al lavoro, cosa che vogliamo fare anche nell'eventuale tavolo che si svolgerà per la riforma della legge 68".
   

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