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'Migranti questione di sicurezza per l'Ue'

Ministro Schallenberg: 'Con l'Italia per una soluzione comune'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 LUG - "Non possiamo più chiudere un occhio su quello che è diventato un problema di sicurezza esistenziale per il nostro continente". L'Austria condivide con l'Italia la consapevolezza che la questione migratoria sia uno dei temi prioritari da risolvere a livello europeo, sottolinea il ministro degli esteri Alexander Schallenberg in un'intervista all'ANSA. All'indomani di un incontro ad Ancona con Antonio Tajani e i colleghi di Slovenia e Croazia per fare il punto sulle prossime sfide dei 27.
    "Nel 2022 l'Austria ha registrato il maggior numero di domande di asilo pro capite nell'Europa continentale, nonostante siamo circondati da Stati Schengen e Stati associati a Schengen", spiega Schallenberg, giudicando questa situazione "insostenibile". E quindi, da una parte lancia un appello alla Commissione ad "agire rapidamente", ma dall'altra chiama ad un atto di responsabilità di tutti gli stati membri, anche quelli che "guardano dall'altra parte".
    In ballo c'è la finalizzazione del patto Ue su migrazione e asilo e su questo fronte, assicura Vienna, "condividiamo posizioni simili con l'Italia. E insieme dobbiamo continuare ad agire come pionieri e contribuire a un nuovo consenso dell'Ue".
    Quanto alla Commissione, "deve presentare una tabella di marcia chiara, che porti a una diminuzione marcata e sostenuta dei numeri" dei flussi irregolari.
    In chiave migranti è fondamentale anche l'integrazione dei Balcani occidentali. Schallenberg ne ha parlato nel capoluogo marchigiano al termine della trilaterale sull'alto Adriatico Italia-Slovenia e Croazia, lunedì scorso. L'Austria "è uno dei più forti sostenitori di questo processo, non per altruismo, ma perché è nel nostro stesso interesse. Non possiamo permetterci l'instabilità nel patio dell'Europa, come mi piace chiamare i Balcani occidentali", spiega il ministro. Avvertendo che "l'instabilità nell'Europa sud-orientale ha una pericolosa tendenza a diffondersi nell'Europa centrale. Inoltre, gli Stati dei Balcani occidentali possono essere nostri partner nell'affrontare le azioni destabilizzanti di attori terzi, che utilizzano la migrazione come arma e lanciano attacchi ibridi.
    Questo è il motivo per cui ho avviato il gruppo Amici dei Balcani occidentali e sono contento che Croazia, Italia e Slovenia facciano già parte del gruppo. Rimane aperta la partecipazione di altri".
    Con l'Italia si condivide anche il sostegno ad un'Ucraina "forte, indipendente e libera", ed al livello bilaterale il rapporto è privilegiato. "Non siamo solo vicini, siamo amici, partner di lunga data e stretti con una storia comune e obiettivi condivisi", sottolinea Schallenberg, ricordando la partecipazione della premier Giorgia Meloni all'"Europa-Forum Wachau" di fine giugno e la recente visita del cancelliere Nehammer a Roma. "Inutile dire che ho ottimi rapporti con il mio omologo Tajani, che considero un caro amico da molti anni e con il quale condivido un focus comune sui Balcani, sull'allargamento dell'Ue e sulle migrazioni".
    Quanto poi all'ambito economico, "il commercio bilaterale è ancora più elevato rispetto a prima della pandemia: l'Italia è il secondo partner dell'Austria" e le aziende dei due Paesi "ora pongono una maggiore enfasi sulla scelta di partner geograficamente vicini e affidabili". Poi, c'è l'aspetto "speciale nelle nostre relazioni che è, ovviamente, l'Alto Adige. A più di 30 anni dal raggiungimento dell'accordo definitivo, l'autonomia dell'Alto Adige continua ad essere un primo esempio di cooperazione regionale e del valore dell'integrazione europea. Sono molto soddisfatto del chiaro impegno del presidente del Consiglio Meloni nel restituire competenze che l'Alto Adige ha perso negli ultimi anni.
    L'Austria è pronta a contribuire in modo costruttivo a risultati concreti nel prossimo futuro". (ANSA).
   

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