(dell'inviato Stefano Intreccialagli)
(ANSA) - TORINO, 31 OTT - Un primo incontro per dare il via a
un dialogo sulle delicate questioni dei collegamenti frontalieri
Italia-Francia, tra le strategie diverse di Roma e Parigi sulla
cooperazione al confine e la pressione delle realtà locali che
da mesi affrontano le conseguenze delle limitazioni sulle
arterie del Frejus e del Monte Bianco, fondamentali per
imprenditori e lavoratori. A Torino, il ministro degli Esteri
Antonio Tajani e l'omologa francese Catherine Colonna hanno
copresieduto la prima riunione del Comitato di cooperazione
frontaliera Italia-Francia, previsto dal Trattato del Quirinale.
Al centro i collegamenti transalpini, con il titolare della
Farnesina che ha assicurato che il Bianco sarà aperto a Natale,
a tutela della stagione turistica ma non solo: "Vogliamo far sì
che l'interscambio via gomma e ferro possa aumentare tra Italia
e Francia", è l'obiettivo del ministro, che ha ribadito quanto
sia "fondamentale" per l'Italia l'apertura della seconda canna
del traforo del Bianco. Resta anche il nodo del tunnel
ferroviario del Frejus. Da Parigi "non ci è stata comunicata
alcuna data" sulla riapertura, ma "ci auguriamo che da parte
francese ci possa essere un'accelerazione, proprio per
permettere un incremento del numero dei mezzi che passano" tra i
due Paesi. In ogni caso, "non credo che dall'altra parte non ci
sia sensibilità" sull'attenzione ai collegamenti transalpini, ha
assicurato Tajani. "Magari possono esserci visioni diverse sul
trasporto su ferro e gomma, privilegiando l'una sull'altra, ma
noi dobbiamo procedere di pari passo, per questo insistiamo
sulla questione della seconda canna", ha aggiunto il
responsabile della diplomazia italiana. Il riferimento è alle
diverse posizioni tra l'Italia - che vuole risolvere il prima
possibile la questione dei trafori e spinge per la seconda canna
del Bianco - e la Francia, più attendista e orientata ad una
strategia del trasporto su ferro, guardando alla Torino-Lione.
Nella riunione di Torino ci sono stati comunque "passi
avanti", riferiscono fonti che hanno partecipato ai lavori a
porte chiuse. E lo stesso Tajani ha annunciato il varo di "un
osservatorio che possa riunirsi anche in maniera meno formale
per valutare le soluzioni dei singoli problemi", guardando allo
stato dell'arte delle infrastrutture. Con la promessa di
rivedersi tra sei mesi, in Francia, per "tirare un primo
bilancio", ha riferito Colonna.
Ma per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la
questione è urgente: "La concomitanza dei lavori sul Bianco, la
frana sul Frejus, i lavori del Tenda che riapriranno con la
canna nuova nel 2024, hanno segnalato la fragilità del nostro
sistema", ha sottolineato all'ANSA a margine della riunione.
Insieme alle questioni frontaliere, l'incontro di oggi è
stato occasione per Tajani e Colonna di un bilaterale anche su
questioni che vedono impegnate Italia e Francia sul fronte
internazionale, prima tra tutti la guerra tra Israele e Hamas.
Con la Francia "siamo impegnati per lavorare insieme per una
de-escalation della situazione" in Medio Oriente "e impedire che
il conflitto tra Israele e Hamas si allarghi ad altri Paesi.
Abbiamo la comune visione del risultato che vogliamo
raggiungere: due popoli e due Stati", ha sottolineato il
titolare della Farnesina. (ANSA).
Tajani, 'il traforo del Monte Bianco aperto a Natale'
Nodo Frejus e dei valichi alla riunione con la ministra Colonna