ROMA - Con il riscaldamento dei mari dovuto alla crisi climatica, le tartarughe marine sono arrivate sulle coste italiane, spagnole e francesi e dal 2013 le nidificazioni sono aumentate rapidamente, raggiungendo nelle ultime due stagioni il numero record di 146. Le deposizioni si sono verificate sulle coste tirreniche dell'Italia (84,5%), seguita da Spagna (13,9%) e Francia (1,5%).
Infatti, l'87% dei nidi scoperti nel Mediterraneo occidentale si trova su spiagge con un alto impatto antropico (ossia all'interno o in prossimità di stabilimenti balneari o strutture costruite sulle spiagge), l'88% dei litorali è anche esposto all'inquinamento luminoso e quindi quasi un terzo dei nidi è stato trasferito perché le femmine hanno deposto troppo vicino all'acqua o in luoghi non adatti (ad esempio sabbia mista a terra e ciottoli) come possibile risposta agli ostacoli presenti sulla spiaggia e all'intenso inquinamento luminoso o acustico.
L'inospitalità delle coste colpisce anche i piccoli di tartaruga che, abituati a seguire la luna per orientarsi ed arrivare al mare, si trovano spesso disorientati dalle luci artificiali. Il progetto mira a sensibilizzare i frequentatori delle spiagge e i balneari che sono spesso del tutto impreparati su questo tema.
Sempre più tartarughe marine in Italia, un progetto per la tutela
Legambiente, 'agire per conservare la specie nel Mediterraneo'